
Questa precisazione dell’associazione dei consumatori arriva in seguito a molte segnalazioni da parte di cittadini che in seguito al passaggio ad un altro operatore si sono visti addebitare in bolletta delle penali per il passaggio di operatore.

Questa precisazione dell’associazione dei consumatori arriva in seguito a molte segnalazioni da parte di cittadini che in seguito al passaggio ad un altro operatore si sono visti addebitare in bolletta delle penali per il passaggio di operatore.

Contrarre dei debiti in tempi di forte crisi può essere molto pericoloso, qualunque sia il canale di finanziamento utilizzato. Prestiti, fidi o carte di credito revolving, la sostanza non cambia e i tassi di interesse possono variare dal 15% fino al 30% circa. Oggi richiedere un prestito ad una banca di 15mila euro con durata pari a 6 anni può costare in media, tra interessi e commissioni varie, fino a 5.335 euro considerando le offerte dei sette maggiori istituti di credito italiani e Poste Italiane.

Il governo Monti è da mesi impegnato con una lotta senza tregua per imporre maggiori limiti all’utilizzo del denaro contante. In questo contesto si collocano anche i recenti interventi sul decreto Sanità, oltre alle modifiche attese con il decreto Sviluppo. Intanto, il Consiglio dei Ministri ha emanato venerdì scorso un decreto che integra il D.Lgs. 141/2010 relativo al credito al consumo. Sono stati apportate una serie di modifiche sui limiti all’uso del contante per i cambiavalute e sulle relative sanzioni amministrative pecuniarie.



Le carte di credito revolving sono ormai più famigerate che apprezzate. Queste carte di credito che prevedono il rimborso a rate sono diventate lo strumento di debito più costoso, ai confini del tasso di usura. Non solo è difficile gestire il rimborso, ma anche i tassi – già elevatissimi – sono in crescita, tanto che negli ultimi venti mesi è avvenuto un aumento di due punti percentuali.



