Canone Rai speciale non deve essere pagato

di Redazione Commenta

La Rai ha fatto marcia indietro sul canone speciale, spiegando che non dovrà essere pagato per il mero possesso di pc o smartphone...

Le migliaia di lettere che sono state inviate dalla Rai alle imprese chiamate a pagare il cosiddetto canone Rai speciale su computer e smartphone potranno non tener conto della lettera ricevuta e quindi non effettuare alcun versamento a fronte del mero possesso di smartphone, tablet o computer.

MODELLO DOMANDA ESENZIONE CANONE RAI

Dopo l’intervento di alcune tra le più importanti associazioni dei consumatori, che avevano invitato il ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera a prendere provvedimenti a fronte dell’assenza di deliberazioni in merito all’assoggettamento dei personal computer, dei videofonini e di altri apparati utilizzati per il lavoro al pagamento del canone Rai, viale Mazzini ha deciso di fare marcia indietro.

COME DISDIRE IL CANONE RAI

Dopo una riunione tenuta presso il Ministero dello Sviluppo Economico, infatti, la Rai ha comunicato che rivedrà l’interpretazione della norma, in modo tale da non assoggettare al pagamento del canone le aziende che possiedono computer o altri apparecchi allo stesso modo idonei alla recezione del segnale televisivo. Non è ancora chiaro se, a fronte di tale decisione, la Rai manderà delle nuove lettere che avranno l’effetto di annullare le precedenti richieste di pagamento e, soprattutto, come faranno a ricevere il rimborso coloro che hanno già provveduto ad effettuare il versamento.

In ogni caso è bene precisare che il canone Rai speciale non è stato annullato. La Rai ha infatti spiegato che dovranno pagarlo i negozi, le aziende o le società che usano il pc come televisore, oltre a quelli che hanno uno o più televisori. Nonostante questo chiarimento, tuttavia, non si capisce ancora chi è escluso e chi no, dal momento che qualunque pc può essere usato come televisore. L’ambiguità della norma è però ammessa dalla stessa Rai, che promette a breve una puntuale definizione del quadro normativo-regolatorio.

Oltre che sul canone speciale, la Rai ha fatto marcia indietro anche sulla clausola per gravidanza o malattia, precisando che sebbene nessuna collaboratrice Rai sia mai stata mandata a casa per essere rimasta incinta, onde evitare inutili strumentalizzazioni la direzione generale la toglierà dai contratti.

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