Come tagliare le spese della carta di credito in 5 mosse

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Le carte di credito sono croce e delizia per i consumatori in quanto, se da un lato consentono di effettuare velocemente un pagamento senza utilizzare denaro contante, dall’altro possono nascondere insidie sui costi da sostenere per la tenuta e le transazioni

Le carte di credito sono croce e delizia per i consumatori in quanto, se da un lato consentono di effettuare velocemente un pagamento senza utilizzare denaro contante, dall’altro possono nascondere insidie sui costi da sostenere per la tenuta e le transazioni. Di seguito vengono elencati una serie di consigli utili per tagliare le spese e soprattutto evitare brutte sorprese dall’addebito di commissioni non preventivate. Innanzitutto bisogna ricordarsi che il negoziante, o sito web di turno, non può maggiorare il costo del prodotto se si sceglie di pagare con carta di credito.

Se, invece, il costo della merce viene maggiorato con un sovrapprezzo, si tratta di una pratica commerciale scorretta che può essere segnalata all’Antitrust, ovvero l’Autorità garante della concorrenza e del mercato. Per avere altre informazioni al riguardo si può visitare il sito agcom.it oppure telefonare ai call center per la tutela dei consumatori al numero verde 800 166661.

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E ora 5 mosse da compiere per evitare brutte sorprese con le carte di credito. Se si perde la carta o se viene rubata, per legge l’importo massimo che può esserci addebitato è pari a 150 euro prima che sia possibile bloccarla. Non di più. Dopo il blocco, non può essere addebitata nessuna spesa ulteriore. L’importante è comunque chiamare velocemente l’emittente della carta di credito. Se qualche individuo non autorizzato utilizza la carta abusivamente su internet, l’emittente deve rimborsare subito l’addebito contestato.

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Occhio poi ai costi fissi. Il canone annuo più conveniente di solito non supera i 6-7 euro, se l’estratto conto è online. Meglio fare ricerche più approfondite e non fermarsi subito alla propria banca. Bisogna poi evitare gli acquisti con carte di credito revolving, che prevedono interesi al limite dell’usura. Infine non bisogna utilizzare la carta di credito come un bancomat: l’anticipo di contanti viene considerato un prestito e può arrivare a costare anche il 4% dell’importo prelevato (con un minimo che a volte è di 4 euro anche per i prelievi più irrisori).

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