Vantaggi del riscatto di laurea

di Redazione Commenta

I vantaggi degli anni di laurea sono molti, così come i costi. Un'attenta valutazione è necessaria affinché si compia la scelta ideale.

Un’opportunità che non tutti i giovani sfruttano appieno, e che invece consentirebbe loro di ottenere moltissimo, è quella di riscattare gli anni di laurea.

Così facendo, infatti, il giovane che ha passato i primi anni della propria vita adulta sui banchi delle università italiane per conseguire un importante titolo di studio, potrà garantirsi una previdenza migliore ed anticipata.

PREFERIRE I FONDI GESTITI ALLA PREVIDENZA FAI DA TE

In particolare, come si evince dal provvedimento entrato in vigore in data 1 gennaio 2008, chiunque potrà riscattare:

– massimo 6 anni dei diplomi di laurea

– massimo 3 anni dei diplomi universitari

– massimo 2 anni dei diplomi di specializzazione

– tutti gli anni dei titoli accademici e dei diplomi degli Istituti di Alta Formazione

COSTI DELLA PREVIDENZA INTEGRATIVA

L’istruzione superiore, in definitiva e salvo condizioni particolari (quali gli anni fuori corso, o quelli corrispondenti a periodi già coperti da contributi previdenziali quali quelli del servizio civile o militare), può venir completamente riscattata il che si traduce, per quanti vogliano sostenere, come vedremo, il non indifferente sforzo economico iniziale, comunque detraibile, nella vantaggiosa opportunità di andare in pensione sapendo di andarci prima di altri e con un assegno mensile più corposo.

La domanda cardine, dunque, diventa relativa al costo del suddetto riscatto. La risposta, in realtà, è molto più semplice del previsto.

DIFFERENZE TRA I VARI STRUMENTI PREVIDENZIALI

Il costo del riscatto di laurea, infatti, si calcola sull’attuale attività contributiva del richiedente, ovverosia i contributi versati per riscattare ogni anni di laurea sono equivalenti a quelli versati annualmente dal contribuente.

Per il neolaureato alla ricerca del primo impiego, la situazione migliora: egli dovrà versare infatti, a mo’ di contributi, soltanto 4.800 euro annui per ogni anno di laurea, senza però poter godere, nel caso in cui non sia più a carico dei genitori, della detrazione fiscale prevista per l’operazione (in caso contrario, comunque, godranno della detrazione i genitori e non il laureato).

Ulteriori vantaggi, inoltre, derivano proprio dalla suddetta detrazione fiscale, equivalente al 19% dell’importo versato annualmente, e dalla possibilità di suddividere il versamento in ben 120 rate mensili equivalenti, nel caso del ragazzo neolaureato, a soli 123,5 euro mensili.

SCEGLIERE TRA TFR E FONDI PENSIONE

I più svantaggiati, comunque, risultano essere quanti contano di riscattare la laurea conseguita nel periodo precedente il 1 gennaio 1996. A causa, infatti, dell’applicazione del sistema retributivo e non già contributivo applicato al suddetto lasso di tempo, il contribuente si troverà a pagare, per ogni anno di laurea, una cifra via via maggiore a seguito dell’aumentare degli anni di attività lavorativa e dell’eventuale aumentare della retribuzione annua tanto che una donna, oggi 50enne e con un retribuzione annua lorda pari a 50.000 euro, potrebbe trovarsi a pagare, per riscattare i 4 anni di laurea conseguiti prima del 1 gennaio 1996, una cifra compresa tra 53.000 e 69.000 euro.

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