Differenze tra i vari strumenti previdenziali

di Redazione 1

La previdenza è uno dei temi caldi dell'estate. Scopri la soluzione più adatta alle tue esigenze con noi.

In questi giorni caotici di fine estate, soprattutto a causa del nuovo testo della finanziaria 2011-2014, si è molto spesso parlato di pensioni. Il tema, ormai da troppi anni, è uno di quelli spinosi che infiammano le piazze reali e virtuali e sul quale c’è davvero poco da ridere.


La situazione, infatti, tra chi finisce sotto la soglia di povertà a causa di assegni mensili davvero molto inadeguati e chi ha paura che, la pensione, potrebbe non vederla tanto presto e poco chiara e molto delicata e c’è che, diciamocelo, ne approfitta.

Per evitare truffe o anche solo investimenti sbagliati, inadeguati alle nostre possibilità o ai nostri obiettivi, vi consigliamo di leggere il seguente articolo. Vi proporremo, infatti, le differenze fra i principali strumenti previdenziali ma sarete voi, in tutta coscienza, a decidere come agire.

FONDI CHIUSI

Sono quelli che meglio si adattano al lavoratore dipendente. Nascendo, infatti, in seguito ad accordi sindacali, garantiscono buoni (non ottimi) rendimenti a costo zero.

Permettono, e non è poco, di accumulare il contributo aziendale dell’1%, facendo si che siano decisamente più appetibili rispetto alla previdenza non complementare.

FONDI APERTI

Possono rappresentare l’alternativa ai fondi aperti soltanto nel caso in cui  siano frutto di accordi tra dipendenti e datore di lavoro. In tutti gli altri casi, giacché non consentono l’accumulo del contributi aziendale,  la linea d’investimento sarà scelta direttamente dal lavoratore che, a costi più sostenuti rispetto a quelli dei fondi chiusi, può scegliere tra vari scaglioni di rischi e rendimenti. Da valutare con uno specialista del settore.

VECCHI FONDI

Ovvero quelli sottoscritti, soprattutto in ambito bancario e multinazionale prima del 1993. Si basano su regole proprie senz’alcun tipo di tutela sindacale. Valutare, attentamente, ogni possibilità e ogni clausola prima dell’adesione.

PIP

La scelta ideale per liberi professionisti e lavoratori autonomi. Garantiscono, a costi piuttosto elevati (da non sottovalutare a causa dell’inflazione che, su un così lungo periodo, può vanificare i nostri sforzi), un rendimento annuo consolidato grazie a formule particolari di investimento che consentano di incassare le performance conseguite anno dopo anno.

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