Investire nei bond inflation linked

di Redazione 2

Le obbligazioni indicizzate all'inflazione rappresentano un ottimo strumento finanziario anche nel 2011.

Secondo i maggiori analisti anche nel 2011 l’investitore medio potrà affidarsi e fidarsi ciecamente dei titoli di Stato indicizzati all’inflazione, particolare strumento finanziario creato in questi ultimi anni di crisi.

I bond inflation linked, dunque, ben rappresentano una tipologia di investimento riguardante le obbligazioni a basso rischio al contrario dei corporate bond, strumento speculativo riservato per clienti con forte propensione al rischio.


CHE COSA SONO I BOND INFLATION LINKED

Dopo questa breve introduzione è bene spiegare anche al neofita cosa significhi il termine bond inflation linked, traducibile in italiano come obbligazioni indicizzate all’inflazione.

Questo strumento finanziario, di recente invenzione, si configura esattamente come un qualsiasi altro titolo di Stato (tra i quali, come molti sapranno, figurano i BOT e i BTP). La differenza sta nel fatto che gli importi delle cedole non sono calcolati soltanto in base al valore nominale, bensì anche sull’inflazione registrata nel periodo preso in esame.

La conseguenza diretta è che l’importo delle cedole, il cui valore di base rimane, come solitamente avviene, fisso, muta ad ogni stacco, variando al variare del particolare coefficiente creato per l’indicizzazione dell’inflazione.

Di volta in volta, dunque, potremmo avere un rendimento uguale o maggiore del previsto, che ci consenta di affrontare al meglio il sempre crescente costo della vita.

QUANDO SCEGLIERE I BOND INFLATION LINKED

Nel 2011. Senza tema di smentita molti esperti hanno infatti valutato come l’inflazione supererà agilmente, complice la leggere ma decisa crescita economica cominciata lo scorso anno, la soglia del 2,5%, al di sotto della quale ai bond inflation linked sarebbe preferibile una diversa tipologia d’investimento.

COME INVESTIRE NEI BOND INFLATION LINKED

Regola generale vuole che si preferiscano le durate lunghe o lunghissime, di modo ché il capitale di rischio si avvantaggi dell’inflazione accumulata anno dopo anno. Attenzione, però, a non commettere l’errore, piuttosto banale ma diffuso, di vendere anzitempo. Nonostante, infatti, una possibile decisa risalita dei tassi, i bond inflation linked si svalutano meno rispetto alle obbligazioni tradizionali, rendendo l’investimento prolifico anche in tempi di congiunture economiche apparentemente sfavorevoli.

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