L'investimento in materie prime, soprattutto se finalizzato alla protezione del proprio patrimonio dagli attacchi dell'inflazione, rappresenta un'ottima strategia per tutto il 2011.
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I prezzi delle materie prime, sinonimo del deterioramento a cui sta andando incontro il pianeta ma anche della lenta, ma decisa, ripresa economica, sono destinati a salire vertiginosamente in virtù del fatto che, a causa di una domanda sempre più opprimente, i produttori non riescono a tenere il ritmo delle commesse riducendo, in questo modo, l’offerta.
Acciaio, rame e piombo, per esempio, tre metalli base di una qualsiasi attività industriale, potrebbero accrescere il proprio valore medio e complessivo, se gestiti in sinergia e nel migliore dei modi possibili, magari grazie al lavoro di un consulente esperto nel settore, del 7,5% nei prossimi 10 anni.
La popolare e concreta banca d’affari e d’investimento JPMorgan & Chase, infatti, ritiene che questo sarà possibile poiché, nel medesimo lasso di tempo, la Cina arriverà a coprire la richiesta mondiale di questi 3 elementi per il 40%, spingendo decisamente al rialzo le quotazioni relative.
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Il vero vantaggio dell’investimento in materie prime, però, starebbe nella possibilità di risparmio offerta da una simile strategia il cui scopo ultimo sarebbe, sempre secondo gli esperti analisti di JPMorgan & Chase, quello di difendere i propri patrimoni dai possibili, e nel 2011 più che probabili, repentini ed improvvisi rialzi dell’inflazione, che rischiano di vanificare anni ed anni di accurate analisi e di risparmi, dai quali non ci si sa mai come difendersi.
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