In momenti di crisi e di volatilità alcune valute straniere si apprezzano. Perché non pensare, dunque, all'investimento in valute straniere?
Sebbene, infatti, codesta scelta non dia la possibilità di incrementare i propri introiti, da la certezza, indispensabile, della conservazione e della rivalutazione, sul lunghissimo periodo, del capitale di rischio.
Alcuni investimenti in beni rifugio, purtroppo, non sono alla portata di tutti. Basti pensare, per esempio, al mercato dell’arte.
In codesto settore, infatti, non soltanto la disponibilità economica risulta essere di fondamentale importanza, bensì anche, e soprattutto, le capacità critiche dell’investitore che, in questo particolare caso, non dovrà soltanto intuire la bontà dell’operazione finanziaria, bensì dovrà essere un appassionato che sappia riconoscere le qualità intrinseche, non commerciali, che l’opera prescelta porta con sé.
Altri investimenti, invece, come quello in materie prime grazie al legno o in commodities grazie ai fondi comuni, proprio per la presenza dei cosiddetti ETF e ETC, sono alla portata di qualunque investitore voglia diversificare, il più possibile, il proprio paniere.
Tra questi rientra l’investimento in valute rifugio.
Tra le principali segnaliamo yen, franco svizzero e dollaro.
Le prime due, in particolare, proprio a causa della propria concretezza internazionale e della propria solidità, godono del fattore flight to quality in virtù del quale hanno la possibilità di rivalutarsi proprio nei momenti di incertezza e volatilità.
Giusto per farsi un’idea basti sapere che, negli ultimissimi anni, queste valute si sono apprezzate del 10% e hanno saputo offrire rendimenti pari allo 0,5% lordo annuo.