Consumi delle famiglie tornano ai livelli degli anni ‘90

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Secondo quanto emerge dall’osservatorio Censis-Confcommercio, il dato pro-capite relativo ai consumi delle famiglie italiane ha subito una rapida flessione negli ultimi quattro anni e contestualmente le intenzioni di spesa sono state nettamente ridimensionate

Secondo quanto emerge dall’osservatorio Censis-Confcommercio, il dato pro-capite relativo ai consumi delle famiglie italiane ha subito una rapida flessione negli ultimi quattro anni e contestualmente le intenzioni di spesa sono state nettamente ridimensionate. La spesa per consumi è tornata su livelli che non si vedevano dalgi anni ’90. Rispetto a dodici mesi fa il numero delle famiglie che non riesce più a coprire le spese con le proprie entrate mensili è in costante aumento, tanto che la percentuale del campione intervistato è salita al 17% dall’11%.

Sono interessati da questa condizione di precarietà ben 4,2 milioni di nuclei familiari. La fiducia delle famiglie è crollata ai minimi storici. La quota dei pessimisti ha superato nettamente quella degli ottimisti, 37,5% contro 31,7%. Aumenta sempre più il senso di incertezza e disorientamento delle famiglie, con una quota praticamente raddoppiata da settembre scorso al 30,8% dal 16%.

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Emerge anche che ci sono 11 milioni di famiglie preoccupate per la possibilità di non riuscire più a mantenere il tenore di vita attuale, mentre ben 14,5 milioni di famiglie già si trova in una condizione in cui non riesce più a risparmiare nulla alla fine di ogni mese. Il 28% delle famiglie intervistate ha difficoltà a rispettare le scadenze di pagamento, incluse le tasse e i vari tributi.

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Secondo Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio, l’eventuale aumento dell’Iva a luglio sarebbe una “mazzata mortale sui consumi”. Sangalli sottolinea quanto sia importante formare un governo stabile al più presto, altrimenti è impossibile affrontare la situazione d’emergenza in cui vive la gente.

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