Investire in titoli di stato di paesi emergenti nel 2013

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La recente vicenda legata al salvataggio di Cipro ha fatto riesplodere quella mina vagante che è il rischio-paese

La recente vicenda legata al salvataggio di Cipro ha fatto riesplodere quella mina vagante che è il rischio-paese, che dopo le rassicurazioni di Draghi e l’introduzione dello scudo anti-spread sembravano aver allontanato lo spettro dei default degli Stati sovrani. In Europa, oltre a Grecia e Cipro, c’è anche la Slovenia a rischio default. In una fase del genere anche sui bond pubblici la prudenza non è mai troppa, soprattutto se c’è l’intenzione di puntare sui titoli di stato di paesi emergenti nel 2013.

I BRICS (acronimo utilizzato per indicare il gruppo di paesi emergenti ad alta crescita, ovvero Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica) sono quelli che offrono le cedole più generose. In questo caso la valutazione del rischio-paese appare fondamentale. Per orientarsi è meglio partire dai rating. L’ideale è puntare su bond governativi che abbiano almeno il giudizio “investment grade”, mentre quelli “speculative grade” espongono gli investitori a rischi molto alti.

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Tra i paesi extra-europei, per Standard & Poor’s restano meritevoli di attenzione i vari Brasile, India, Russia, Sudafrica, Islanda, Colombia e Messico. Il rating assegnato è BBB (in valuta locale), praticamente lo stesso dell’Ital ia. Questi paesi, però, offrono rendimenti molto più alti. Il titolo di stato del Brasile a 10 anni rende quasi il 10% (rating BBB), quello dell’India l’8% (rating BBB-).

INVESTIRE IN TITOLI DI STATO A RISCHIO QUASI NULLO

Il titolo di stato della Russia a 10 anni rende poco più del 7,1% (rating BBB), quello del Sudafrica il 6,5% (rating BBB), quello dell’Islanda il 6,3% (rating BBB-). Il bond governativo della Colombia (rating BBB-) rende il 5%, quello del Messico il 4,9% (rating BBB). Secondo gli esperti il paese più interessante, grazie anche alla stabilità della propria valuta, è il Messico, che non a caso offre anche lo yield più basso.

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