Scaricare applicazioni a pagamento per risparmiare

di Redazione Commenta

Codesta caratteristica sarebbe quella che consentirebbe alle applicazioni gratuite di consumare moltissima dell'energia conservata nelle batterie e dunque di divenire, in definitiva, notevolmente più costose rispetto alle equivalenti applicazioni a pagamento.

Sapevate che uno dei miglior modi a vostra disposizione per risparmiare sull’utilizzo, la gestione e la manutenzione ordinaria e straordinaria del vostro smartphone  piuttosto che del vostro tablet pc, sia esso targato Android, iOS, Windows Mobile o che altro, sarebbe quello di scaricare applicazioni a pagamento?

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Sebbene codesto consiglio possa apparentemente e di primissimo acchito apparire estremamente inconsueto se non addirittura totalmente campato per aria, vorremmo indurvi a riflettere sul costo, nascosto ma quanto mai debilitate, delle applicazioni gratuite che, più che consumare, direttamente, le nostre risorse e le nostre disponibilità finanziarie, le consumerebbero, indirettamente, a causa degli annunci pubblicitari.

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Stando a quanto rilevato dalla prestigiosa Purdue University, una delle più importanti e rinomate università pubbliche statunitensi, le applicazioni che quotidianamente verrebbero gratuitamente scaricate avrebbe il permesso, concessogli in licenza dall’utente, di attivare in qualsivoglia momento il GPS che, come noto, effettuerebbe una geolocalizzazione costante allo scopo di individuare la posizione geografica dell’utente.

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Codesta caratteristica, sfruttata dalle agenzie pubblicitarie per fornire annunci pubblicitari maggiormente mirati e, dunque, verosimilmente maggiormente efficienti ed efficaci, sarebbe quella che consentirebbe alle applicazioni gratuite di consumare moltissima dell’energia conservata nelle batterie e dunque di divenire, in definitiva, notevolmente più costose rispetto alle equivalenti applicazioni a pagamento.

Un esempio?

La notissima applicazione gratuita Angry Birds (in realtà solamente una delle moltissime applicazioni gratuite analizzate dai ricercatori statunitensi) avrebbe inconfutabilmente dimostrato, nel corso dei numerosi test sperimentali effettuati sui più differenti sistemi operativi, di utilizzare addirittura il 45% dell’energia totale della batteria per la geolocalizzazione ed il conseguente download degli annunci pubblicitari mirati (solamente il 20% dell’energia totale della batteria verrebbe utilizzato per il gioco in quanto tale).

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