Secondo le ultime simulazioni, effettuate in base alle delibere comunali già approvate, l’acconto Imu sui fabbricati produttivi dovrebbe essere meno pesante del saldo di dicembre
E’ chiaro che finora non si è al cospetto di un campione molto rappresentativo, in quanto finora soltanto 28 capoluoghi di provincia hanno un orientamento preciso sui fabbricati produttivi. L’aliquota media si attesta al momento intorno allo 0,87%. Rispetto a qualche mese fa, quando si prospettava un aumento secco in media dello 0,64% rispetto alla vecchia Ici, la realtà dei fatti sembra essere addirittura peggiore del previsto.
► CALCOLO IMU SECONDA ABITAZIONE
Questo perché l’anticipo dell’Imu è stato accompagnato dall’incremento dei coefficienti di rivalutazione, che sono aumentati del 20% per gli immobili del gruppo catastale D (capannoni e simili) e del 60% per gli altri (uffici e negozi in primis). Inoltre, i comuni tenderanno a portare l’aliquota base anche sopra lo 0,76% di partenza.
► COME CALCOLARE L’IMU IN TRE PASSI
Gli sconti non sono certo vietati. Infatti, l’art. 13 del Dl 201/2011 permette di ridurre fino allo 0,4% l’aliquota sugli immobili relativi a imprese commerciali e sui beni strumentali per l’esercizio di arti e professioni, oltre che su quelli affittati e su quelli posseduti dai soggetti passivi Ires (cioè Spa e Srl). Tuttavia, le difficoltà finanziarie dei comuni dovrebbero far propendere gli amministratori locali a scegliere sempre la strada dell’aumento.