Come impiegare la liquidità durante una crisi finanziaria

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Quando i mercati finanziari iniziano a mostrare segni di isterismo e iperattività, gli investitori tendono ad alzare la guardia e, al primo segnale di negatività, quasi sempre inizia un fuggi-fuggi generale che provoca un repentino crollo delle quotazioni

Quando i mercati finanziari iniziano a mostrare segni di isterismo e iperattività, gli investitori tendono ad alzare la guardia e, al primo segnale di negatività, quasi sempre inizia un fuggi-fuggi generale che provoca un repentino crollo delle quotazioni. In questi frangenti l’investitore è quasi sempre sopraffatto dall’emotività e vende gli strumenti più rischiosi detenuti in portfolio. La seconda fase è quella della riallocazione del capitale, che viene indirizzata in maniera massiccia verso lo strumento free risk per antonomàsia: la liquidità.

L’imperativo diventa quello di proteggere i propri risparmi, anche a costo di vedersi erodere i rendimenti dai bassi tassi di interesse offerti da strumenti del mercato monetario. E’ la risposta più ovvia per reagire ai tracolli dei mercati, tenendosi il più stretto possibile i propri risparmi. D’altronde, “cash is king”: la liquidità è sovrana. Come detto poc’anzi, restare liquidi ha un costo implicito e oggi la sicurezza si paga molto più che in passato.

DOVE PARCHEGGIARE LA LIQUIDITA’ NEL 2012

Si può dire che oggi la sicurezza non offre rendimenti. L’inflazione viaggia intorno al 3,3% ed è praticamente impossibile trovare uno strumento monetario in grado di battere l’inflazione. Non di certo i titoli annuali tedeschi, che hanno un rendimento lordo dello 0,02%, oppure i titoli finlandesi, olandesi o lussemburghesi (cioè dei paesi tripla A). Nemmeno i titoli svizzeri, che offrono rendimenti negativi in termini reali.

VANTAGGI E SVANTAGGI DEL CONTO DEPOSITO

In realtà, oggi nemmeno il BOT annuale consente di avere un rendimento reale positivo, nonostante l’Italia resti sotto pressione per ciò che concerne il proprio debito pubblico. L’unica opportunità arriva dai conti deposito vincolati, che offrono rendimenti medi compresi tra il 3,5% e il 5%. In questi casi bisogna vincolare il proprio denaro (a 3, 6 o 12 mesi), senza ritirare in anticipo la liquidità per non perdere il vantaggio dei tassi elevati.

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