A rischio altri 123mila posti di lavoro nel 2013

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Nuovo allarme lanciato dalla Cisl, che pre-annuncia nuovi guai nel mondo del lavoro. Nel 2013 sarebbero a rischio altri 123mila posti di lavoro

Nuovo allarme lanciato dalla Cisl, che pre-annuncia nuovi guai nel mondo del lavoro. Nel 2013 sarebbero a rischio altri 123mila posti di lavoro. Bisogna ricordare che negli ultimi 5 anni sono stati già bruciati 647mila posti di lavoro. Tra il 2008 e il 2012 il paese ha perso il 2,4% dell’occcupazione, tanto è vero che secondo l’Istat c’è stato un nuovo balzo della disoccupazione al 12% ai massimi dal 1977. Senza contare la perdita di 6 punti percentuali di pil, il 4,3% di consumi delle famiglie e il 20% di investimenti.

Raffaele Bonanni, leader Cisl, ha parlato in occasione della festa della Repubblica di ieri sottolineando che in questo momento c’è ben “poco da festeggiare”. Considerando gli ultimi drammatici dati sul mercato del lavoro e le previsioni sempre più fosche per i prossimi mesi, Bonanni ha affermato con tono ironico che l’Italia rischia di “diventare una Repubblica fondata sul non-lavoro”.

DISOCCUPAZIONE QUASI RADDOPPIATA IN 5 ANNI

Secondo il leader del sindacato, “occorre uno choc fiscale, un provvedimento straordinario per dimezzare le tasse, far ripartire la nostra economia, sollevare i salari e i consumi”. D’altronde, se la gente non lavora, i redditi delle famiglie sono sempre più bassi, i consumi crollano e le aziende non fanno ripartire gli investimenti innescando un pericoloso circolo vizioso.

OPORTUNITA’ DI LAVORO ALL’ESTERO IN CONTINUO AUMENTO

Nel rapporto della Cisl si legge che negli ultimi 5 anni l’industria italiana ha perso 415.485 posti di lavoro. Il settore più colpito è quello delle costruzioni, che ha perso il 13,2% degli addetti, ovvero 259.293 occupati in meno. Bonanni ha sottolineato che il 65% dei posti di lavoro persi con la crisi si concentrano nel Mezzogiorno d’Italia.

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