Investire ha senso solo se fatto sul lungo periodo.
► ANDAMENTO INVESTIMENTI DAL 2001 AL 2011
Poco oltre, in questa disquisizione molto interessante, affermava anche altri mesi, quali gennaio, febbraio, marzo, aprile, maggio, giugno, luglio, agosto, settembre, novembre e dicembre, potessero essere considerati a rischio.
Purtroppo per noi aveva perfettamente ragione.
Tuttavia non vi sarebbe alcun motivo d’allarme. Giocare in Borsa, si sa, è molto molto rischio e chi lo fa non solo è perfettamente consapevole di questa variabile, ma cerca di sfruttarla a proprio vantaggio nella ricerca della remunerazione maggiore possibile (ovverosia il premio per il rischio).
Si può evitare, però, tutto questo, comportandosi da cassettisti e lasciando che la storia faccia il suo corso.
Alcuni analisti, comunque, ci sono venuti incontro e avrebbero stabilito per quanto tempo bisognerebbe tenere nel proprio portafoglio un investimento azionario affinché cominci a rendere in maniera decente.
Questo periodo è di cinque anni.
Il cassettista, dunque, in questa fasi di incertezza e di snellimento delle Borse mondiali, giacché saranno ancora lunghi i tempi di smaltimento totale della crisi, dovrebbe considerare un periodo minimo di 5 anni per cercare di sfruttare al pieno i risparmi investiti.
Si badi bene, però, che questo è un valore puramente indicativo e correlato alla situazione storica e che tiene, soltanto in minima parte, conto dell’inflazione.
Si pensi, per esempio, che chi investì poco prima del crollo del 1929 dovette aspettare addirittura 29 anni per poter tornare a casa con il capitale iniziale reale comprensivo degli interessi necessari a far fronte dell’inflazione.
Altri tempi, altre situazioni, ma se la Storia insegna sarebbe bene imparare.
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