Come investire 200.000 euro in tempi di crisi

di Redazione 1

Oggi vi spieghiamo come investire considerevoli somme di denaro ottenendone il massimo beneficio pur in tempo di crisi.

Sebbene con nessuna cifra a nostra disposizione ci sia permesso strafare o rischiare inconsciamente, con un tale capitale a nostra disposizione sarebbe bene per lo meno azzardare.

La posta in gioco, infatti, è alta così come i guadagni che, seguendo i nostri consigli, promettono di essere dell’ordine del 7% annuo.

Vediamo, punto per punto, come suddividere il nostro capitale, e cosa acquistare con la somma destinata a coprire il fabbisogno dei più svariati strumenti finanziaria, mossa preliminare che garantisce stabilità e rendimenti medi costanti.


PORTAFOGLI SICURI IN TEMPO DI CRISI

Investire 10.000 euro

Investire 50.000 euro

Investire 100.000 euro

OBBLIGAZIONI

Le obbligazioni, in questo particolare caso, dovrebbero interessare il 48% del nostro capitale. Questa percentuale, inoltre, dovrebbe venir divisa in ulteriori sei partizioni, del valore dell’8%, con le quali comprare obbligazioni di emittenti a rischio zero operanti in settori che, se non fossero in crescita, dovrebbero essere per lo meno stabili. Noi consigliamo:

– Enel con scadenza nel 2015

– EDF con scadenza nel 2016

–  Bartelsmann con scadenza nel 2016

– Deutsche Telekom con scadenza nel 2017

– Metro con scadenza nel 2015

– GE Capital con scadenza nel 2016

AZIONI

Le azioni, come avete avuto modo di osservare analizzando i nostri altri portafogli ideali, sono andate via via crescendo e occupano, in questa simulazione, un percentuale di tutto rispetto equivalente al 24%.

Altra elemento di innovazione è rappresentato dal fatto che, al crescere del capitale, la necessità di rivolgersi soltanto ai fondi comuni d’investimento, si possa decidere di puntare sui singoli titoli, quotati in borsa, delle realtà industriali con dividend yield pari almeno al 3,5% e operanti nei paesi emergenti. In questo particolare caso, dunque, escludendo una quota del 12% da dividere equamente tra ETF basati sul listino S&P 500 ed ETF basati su società dei paesi emergenti attive nel settore delle infrastrutture, il restante 12% dovrebbe essere suddiviso in quote identiche del 4% e dedicato a:

– Schneider Electric

– Siemens

– Saint-Gobain

INVESTIMENTI ALTERNATIVI

Crescono considerevolmente anche gli investimenti alternativi, giacché adesso interessano addirittura il 18% del nostro portafoglio. Noi consigliamo di frazionare questa percentuale in parti uguali ed investire il tutto per l’acquisto di 3 fondi comuni d’investimento. Il primo di essi riprodurrà l’andamento delle migliori aziende attive nel comparto delle foreste, il secondo quello delle migliori commodities, il terzo quello delle società europee impegnate nella gestione di ingenti patrimoni mobiliari.

BOND HIGH YIELD

I bond high yield, che rappresentano la nostra quota di investimenti ad altissimo potenziale, crescono è arrivano a coprire l’8%. Da gestire, ovviamente, grazie a fondi comuni d’investimento e non già individualmente.

LIQUIDITÀ

Al contrario crolla la liquidità, sebbene una quota del 2% (equivalente a 4.000 euro) possa essere più che sufficiente in caso di bisogno o per essere rapidamente reinvestita in qualcosa di molto più vantaggioso.

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