Crisi ha bruciato 100 miliardi di spesa per consumi

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La grave crisi economica in corso in Italia ha già bruciato quasi 100 miliardi di euro di redditi necessari per la spesa per consumi. E’ quanto dichiarato da Marco Venturi, presidente di Confesercenti, intervenuto durante l’assemblea dell’associazione a Firenze

La grave crisi economica in corso in Italia ha già bruciato quasi 100 miliardi di euro di redditi necessari per la spesa per consumi. E’ quanto dichiarato da Marco Venturi, presidente di Confesercenti, intervenuto durante l’assemblea dell’associazione a Firenze. Quella che è stata etichettata da molti esperti come la peggiore crisi della storia per l’Italia continua a bruciare ricchezza, decretando il crollo dei consumi ormai tornati ai livelli del ’97. Venturi ha affermato che “recessione e pressione fiscale continuano a distruggere redditi, lavoro e imprese”.

Il presidente di Confesercenti ritiene che “occorre voltare pagina al più presto”, un appello già lanciato più volte dagli organi di stampa ma anche da associazioni di consumatori e di industriali essenzialmente rivolto alla politica che fatica a formare un nuovo governo, quando ormai sono trascorsi quasi due mesi dalla fine delle elezioni politiche inconcludenti di fine febbraio scorso. Venturi ritiene che, se non si uscirà al più presto da questo immobilismo, nel 2013 chiuderanno i battenti altre 60mila aziende.

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Il bilancio degli ultimi due anni diventerebbe davvero inquietante, secondo Venturi “una vera e propria ecatombe di Pmi avvenuta negli anni della crisi”. Dall’inizio della crisi imprese e famiglie sono sempre più in ginocchio. I redditi delle famiglie stanno andando a picco e ciò impedisce alla spesa per consumi di ripartire anche in piccola parte.

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Secondo Venturi, “la perdita di reddito riflette in larga parte la caduta dell’occupazione, ma è anche la conseguenza di misure che hanno condizionato le dinamiche economiche”. In termini reali, ovvero depurata dall’inflazione, la ricchezza calcolata in termini di pil che è stata finora bruciata è di 103 miliardi di euro, mentre il potere d’acquisto delle famiglie è diminuito di 94 miliardi di euro. Ogni famiglia dispone di quasi 4mila euro in meno all’anno dall’inizio della crisi.

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