Compravendite case -26% nel terzo trimestre 2012

di Redazione Commenta

Il mattone continua a dare segnali di debolezza. L’Agenzia del Territorio ha aggiornato i dati del settore immobiliare al terzo trimestre dell’anno, riscontrando ancora una volta un forte calo delle transazioni

Il mattone continua a dare segnali di debolezza. L’Agenzia del Territorio ha aggiornato i dati del settore immobiliare al terzo trimestre dell’anno, riscontrando ancora una volta un forte calo delle transazioni. Il mercato è praticamente fermo da mesi, con le famiglie che ormai spesso rinunciano a chiedere il mutuo alla banca in quanto il costo e le rigide garanzie richieste in questa fase lo rendono inaccessibile alla maggior parte di esse. In particolare sono molto svantaggiati i lavoratori autonomi e i giovani.

La gente a questo punto preferisce attendere anche un calo dei prezzi delle case, prima di tornare a bussare alla porta delle banche. Rispetto all’andamento mostrato nel terzo trimestre del 2011, nel periodo luglio-settembre 2012 le compravendite di case sono scese del 25,8%. Il dato è peggiore di quello evidenziato nel secondo trimestre del 2012, quando la diminuzione era stata pari al 24,9%.

Il crollo del mattone in Italia è la diretta conseguenza della difficoltà del mercato residenziale, che rappresenta il 45% del mercato immobiliare italiano. Infatti, le compravendite nel comparto residenziale sono scese del 26,8%, che fa seguito alla flessione del 25,3% avvenuta nel secondo trimestre. Pesante battuta d’arresto anche per il comparto delle pertinenze, che rappresentano il 36% del mercato immobiliare italiano. Per questo comparto il calo è del 24,8%.

La flessione più marcata è quella del comparto commerciale (-29,7%), seguito dal terziario (-27,6%) e dal settore produttivo (-25,9%). Secondo Gianni Guerrieri, direttore centrale dell’osservatorio immobiliare dell’Agenzia, se il trend dovesse confermarsi su questi valori anche nell’ultimo trimestre dell’anno, le compravendite di abitazioni scenderanno sotto 500mila unità, tornando clamorosamente sui livelli degli anni ’80. Il calo maggiore del mattone è avvenuto a Bologna (-30%), poi Palermo, Roma, Milano e Firenze.

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