Quali rischi dai Bot e conti deposito se l’Italia va in bancarotta

di Redazione Commenta

In un momento di così profonda crisi per l’Europa, e purtroppo anche per l’Italia, i risparmiatori sono sempre più attratti dall’idea di mettere il proprio denaro sotto il “materasso” in attesa di tempi migliori

In un momento di così profonda crisi per l’Europa, e purtroppo anche per l’Italia, i risparmiatori sono sempre più attratti dall’idea di mettere il proprio denaro sotto il “materasso” in attesa di tempi migliori. La fiducia verso i mercati finanziari è ai minimi storici e quasi nessuno più se la sente di mettere a repentaglio i propri risparmi nella borsa o in altri titoli di rischio. La soluzione più ovvia, al di là dei rimedi più estremi, è puntare sugli strumenti del mercato monetario.

Fino a un anno fa questi strumenti di liquidità erano considerati “free risk”, ovvero senza alcun rischio. Nessuno avrebbe forse mai immaginato che i propri risparmi potessero essere in pericolo nei Bot o nei Btp. La realtà è però cambiata e oggi l’Italia viene inquadrata dagli investitori come un paese a rischio, considerando anche il debito pubblico monstre dei quasi 2mila miliardi di euro e l’eccessivo spread.

Tra gli strumenti di liquidità troviamo il classico Bot, titolo di stato senza cedola legato alla capacità del Tesoro di rimborsare il capitale investito alla scadenza. I Bot hanno scadenza a 3, 6 o 12 mesi. In questi giorni le oscillazioni dei prezzi sono molto violente, ma può essere un dato trascurabile visto che bisogna prestare attezione soprattutto alla duration del titolo.

Ora se si pensa che l’Italia possa finire in bancarotta, la soluzione migliore è . L’alternativa è quella dei conti deposito vincolati. Sono garantiti dal Fondo interbancario per la tutela dei depositi fino a 100mila euro. Tuttavia, la solidità è ancora tutta da valutare in caso di crisi sistemica. La soluzione fuori i confirestare alla larga dai titoli di stato puntando eventualmente solo alle scadenze a 3 e 6 mesini nazionali, è nei titoli tedeschi: qui, però, bisogna essere disposti a pagare qualche spicciolo in più per proteggere il capitale, in quanto i rendimenti sono negativi fino alla scadenza biennale.

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