Come lavorare in Eni

di Redazione Commenta

Alcuni consigli per venire assunti in Eni e lavorare nel settore energetico.

Ci stiamo occupando, in questi giorni, delle opportunità lavorative offerte dalle più importanti aziende italiane ed estere attive sia localmente sul territorio sia all’estero.

Dopo esserci soffermati sull’Ikea e su Amazon Italia, dunque, ci occupiamo di Eni, la principale azienda energetica italiana, attiva nei campi dell’estrazione e della distribuzione di petrolio e gas, che offre, a causa della decisa espansione verso oriente, continuamente nuovi posti di lavoro per sostenere il carico delle nuove responsabilità.

Certo è che, per ruoli di un certo peso, saranno privilegiati, ovviamente, i neolaureati, grazie alle convenzioni stipulate tra Eni e le principali università italiane (presso le quali vengono reclutati studenti per attività formative quali stage o tirocini) tra le quali segnaliamo l’Università degli Studi di Bologna e il Campus Bio-Medico di Roma presso le quali Eni tiene dei veri e propri corsi di laurea.

Da tutto questo, però, non bisognerebbe lasciarsi scoraggiare poiché, come anticipato, le opportunità, per laureati o meno, crescono di continuo e le posizioni aperte sono sempre di più.

Particolare attenzione, comunque, andrebbe dedicata alla procedura di selezione che, nel caso specifico, si suddivide in ben 5 passaggi.

Il primo di questi, ovviamente, è quello consistente nel controllo, automatico, dei curricula inviati, così da effettuare una prima scrematura e selezionare soltanto i candidati adatti alle posizioni in quel momento disponibili.

Superata questa fase si subirà un breve colloquio conoscitivo, da sostenersi telefonicamente, grazie al quale i selezionatori potranno decidere quanti, tra i possibili candidati, potranno accedere alla vera e propria fase di selezione.

La terza fase, sicuramente una delle più importanti, si configura quale un colloquio attitudinale, davvero molto difficile ed impegnativo, durante il quale il candidato verrò radiografato individualmente, nel corso di un colloquio di gruppo e, infine, nel corso di una situazione tipo (potremmo considerarla, questa, una vera e propria prova pratica).

Tutto questo, ovviamente e per le posizioni di responsabilità, non basta. Si procederà, dunque, con un colloquio tecnico, volto a valutare le conoscenze specialistiche del candidato nel campo indagato dall’area lavorativa prescelta.

I profili più idonei, dunque, saranno sottoposti all’attenzione del selezionatore, l’unico che potrà decidere, in definitiva, chi verrà assunto e chi no.

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