Alcuni consigli per lavorare in Ikea
Dal punto di vista del risparmio, è ovvio, ci riferiamo alla filosofia del fai da te sponsorizzata da Ikea. Grazie, infatti, alla riduzione, se non al vero e proprio abbattimento, dei costi della manodopera per quanto riguarda montaggio, trasporto, installazione e quant’altro offerto dai mobilifici locali, la società nordica riesce a mantenere bassissimi i prezzi, potendo comunque offrire prodotti di qualità accessibili, virtualmente, a chiunque, dando al pubblico la non indifferente possibilità di arredare la propria casa dei sogni.
Ikea, però, permette anche di guadagnare. Come? Offrendo continuamente posti di lavoro.
COM’È LAVORARE IN IKEA
Essendo infatti Ikea una realtà in continua evoluzione, capace di aprire, annualmente, diversi punti vendita in diverse parti del mondo, riesce a generare, senza soluzioni di continuità, posizioni aperte per le quali ognuno, ovviamente adeguatamente qualificato per il ruolo per il quale si propone, può candidarsi sperando di venir richiamato al più presto.
Ikea, però, si distingue dalle realtà simili anche sotto questo punto di vista. Prima di procedere, infatti, all’inserimento del proprio curriculum vitae e della propria lettera di presentazione, Ikea fornisce tutti gli elementi necessari per chiarire definitivamente, al futuro candidato, le qualità che l’azienda cerca nel proprio dipendente.
Per farlo, dunque, Ikea propone dei questionari attitudinali, una breve revisione storica della propria attività, fornisce 10 ottimi motivi per cui varrebbe la pena lavorare in Ikea, descrive le 12 aree di lavoro per le quali è possibile candidarsi.
Così facendo, interessandosi dunque alla propria, possibile, futura azienda, il disoccupato saprà, ancor prima di consultare le opportunità di lavoro, se avrà, o meno, una chance di lavorare in Ikea, avendo la possibilità di correggere eventuali difetti prima del colloquio conoscitivo.
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