Come proteggere il conto corrente dai controlli del Fisco

di Redazione Commenta

Due giorni fa ha preso ufficialmente il via la nuova anagrafe dei conto correnti degli italiani. Ciò vuol dire che le banche e gli altri intermediari finanziari potranno inviare all’amministrazione i dati e tutte le altre movimentazioni bancarie del correntista

Due giorni fa ha preso ufficialmente il via la nuova anagrafe dei conti degli italiani. Ciò vuol dire che le banche e gli altri intermediari finanziari potranno inviare all’amministrazione i dati e tutte le altre movimentazioni bancarie del correntista. Si tratta della disposizione contenuta nel Decreto Legge 201/2011, che ha imposto a tutti gli intermediari finanziari (banche, sim, poste e altre società finanziarie) di fornire all’Agenzia delle Entrate le informazioni relative al resoconto del Dare-Avere di ogni esercizio qualora richieste.

L’obiettivo del Fisco è quello di verificare la congruenza tra il reddito dichiarato dal contribuente e il suo tenore di vita. Mettere i conti correnti sotto la lente consentirà la valutazione della corrispondenza tra quanto si spende e quanto si incassa. Insomma, sarà una sorta di verifica di compatibilità. Il quadro dettagliato di tutti i rapporti tra contribuente e intermediario finanziario è stato reso noto solo con il provvedimento del 25 marzo 2013.

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L’Agenzia delle Entrate dovrebbe effettuare un controllo solo in caso di anomalie emerse dalla comunicazione dei saldi bancari. Le movimentazioni bancarie in uscita permetteranno di risalire alle spese effettuate dal contribuente: pagamenti baancomat, addebito spese sul conto, prelievi cash. Le Entrate potrebbero chiedere spiegazioni se il reddito dichiarato è nettamente inferiore a quanto incassato. Ma come ci si può proteggere dalla mano minacciosa del fisco?

Innanzitutto è meglio conservare la propria documentazione bancaria. Se il contribuente può disporre di prestiti o di donazioni in denaro fatte da amici o parenti, i pagamenti devono essere effettuati con sistemi tracciabili come gli assegni o i bonifici. Entro i limiti del possibile è necessario anche evitare le movimentazioni extra-conto. Ad ogni modo bisognerà munirsi di documentazioni, in grado di confermare sempre che il reddito dichiarato sia coerente con il denaro effettivamente transitato sul conto corrente.

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