L'investimento nel mattone è vantaggioso soltanto in termini di tenuta del capitale.
Non è detto, infatti, che un investimenti sia remunerativo soltanto in meri termini economici e, come abbiamo avuto modo di scoprire su Senza Soldi, anche la pura e semplice conservazione del capitale, ove ciò sia richiesto dalle nostre esigenze, può rivelarsi quale una strategia decisamente vincente.
Ciò è vero, in particolar modo, per il mondo delle attività immobiliari future.
Se è vero, come è vero, che il mattone abbia consentito, in un passato non sospetto, di costruirsi rendite importanti, soprattutto per coloro che ebbero l’accortezza di comprare importanti edifici nel centri storici delle principali città affittandoli, poi, a ottimi conduttori, venendo altresì ripagati dalla rivalutazione degli immobili in sé (che in alcuni casi, come a Roma, è stata del 126%, al lordo del 2,5% dell’inflazione, negli ultimi 10 anni), oggi, tutto ciò, potrebbe non essere più vero.
► ANDAMENTO MERCATO IMMOBILIARE NEL 2011
Le motivazioni, anche in questo caso, sono molte. È bene sottolineare, comunque, 3 fattori fondamentali che, nel caso in cui cercassimo rendimenti elevati ed immediati, dovrebbero farci desistere dall’idea di un importante investimento nel mattone. Questi sono:
– l’elevato, addirittura eccessivo e proibitivo costo degli immobili di valore siti nei più importanti quartieri residenziali (gli unici a poter garantire rendite oneste)
– l’eccessivo divario tra i tassi Euribor, ormai fermi su valori decisamente abbordabili, e i ricarichi stabiliti dalle banche, ormai in costante e decisivo rialzo (nel caso in cui si decidesse di investire ricorrendo ad un mutuo)
– la contrazione, sempre più netta e marcata, del mercato delle locazioni (giacché il 75% delle famiglie italiane sono ormai proprietarie)
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