Imposta di bollo sui Libretti di Risparmio Postale

di Redazione Commenta

L'imposta di bollo di 34,20 euro è stata estesa anche ai Libretti di Risparmio Postale.

Le Poste Italiane rappresentano, da sempre, il porto sicuro nel quale l’investitore accorto, in caso di bisogno, necessità, preoccupazione, può rifugiarsi così da ottenere la garanzia che i propri risparmi, faticosamente ottenuti, non subiranno alcun decremento qualunque cosa succeda.

È  il caso, per eccellenza, dei Libretti di Risparmio Postale, strumento finanziario sicuro ed affidabile, capace di garantire l’intero capitale investivo nonostante un importante interesse creditore, grazie al quale moltissimo di noi, sicuramente, hanno compiuto i primi passi nel mondo del risparmio, dell’investimento, della finanza, cercando di intuire i meccanismi che dietro ad un semplice libretto di risparmio stanno oppure semplicemente usandoli come cassaforte dei propri primi trofei monetari.

Sono talmente diffusi, i Libretti di Risparmio Postale, che addirittura 1 italiano su 3, compresi bambini ed anziani, ne è proprietario.

COME APRIRE UN LIBRETTO POSTALE

Eppure, sin dal 2012, le cose non potrebbero più stare in questi termini giacché, purtroppo, uno dei molti emendamenti che ha apportato le recenti modifiche alla manovra salva-Italia, prevede che la tanto famigerata imposta di bollo di 34,20 euro, tanto invisa a qualsiasi correntista italiano, venga estesa a tutti i Libretti di Risparmio Postale di importo superiore ai 5.000 euro annui.

Cifre ragguardevoli, sebbene moltissimi dei succitati 20 milioni di libretti siano al portatore (dunque automaticamente esclusi dal provvedimento poiché impossibilitati a superare i 1.000 euro di importo annuo) che fanno ben sperare in merito alla raccolta che lo Stato italiano, grazie a questa strategia, potrebbe cercare di ottenere per riuscire a pareggiare i conti.

PRODOTTI DI RISPARMIO E INVESTIMENTO POSTE ITALIANE

Da domani, dunque, quando si farà la scelta del nostro prossimo strumento finanziario, bisognerà considerare anche quanto appena appurato, ovverosia che vi sarà un consistente prelievo fiscale da ogni libretto di risparmio emesso in Italia.

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