Azioni e immobili per investire a lungo termine

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Secondo le stime degli esperti il 2013 dovrebbe consegnare un mercato azionario pimpante e caratterizzato da tassi di crescita superiori rispetto a quelli evidenziati nel 2008 e nel 2012

Secondo le stime degli esperti il 2013 dovrebbe consegnare un mercato azionario pimpante e caratterizzato da tassi di crescita superiori rispetto a quelli evidenziati nel 2008 e nel 2012. I primi indizi ci sono tutti, come dimostrato dal rally avvenuto a gennaio. Secondo Andreas Utermann, global cio di Allianz Global Investors, “nel complesso le prospettive globali oggi sono migliori rispetto agli ultimi cinque anni”. Il money manager ritiene che la crescita degli USA potrebbe sorprendere in positivo, ma non mancheranno momenti di alta volatilità.

Il risparmiatore che ha intenzione di costruirre un portfolio di investimenti da qui a dieci anni può trovare senz’altro difficoltà nell’identificare correttamente il timing e i temi precisi da cavalcare, ma il ragionamento può diventare interessante per comprendere le grandi tendenze dell’economia finanziaria. Come spiega Andrew Milligan, responsabile global strategy di Standard Life Investments, il vantaggio di investire a lungo termine “sta nella possibilità di trarre profitto da periodi di breve anomalia di prezzo o di illiquidità temporanea dell’investimento”.

COME PROTEGGERE I PROPRI RISPARMI DAGLI SHOCK DEI MERCATI

Per fare valutazioni di lungo termine bisogna stimare l’andamento futuro dei mercati, considerando l’aumento medio annuo dei listini in un certo periodo di tempo, considerare le stime di inflazione futura, la sostenibilità e le attese sugli utili aziendali. In base allo studio condotto da Milligan, emerge che l’investimento in azioni resta molto promettente, mentre meno interessanti risultano i titoli di stato.

INVESTIRE DENARO NEI FONDI AZIONARI CON CEDOLA

Oltre a quello in azioni c’è poi l’investimento in immobili. Secondo la ricerca di Milligan il portafoglio di lungo periodo dovrebbe quindi essere orientato verso asset più rischiosi, mentre i cosiddetti “beni rifugio” sono praticamente sui massimi di sempre per cui non molto attraenti in ottica di lungo termine.

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