Saper scegliere tra BTP e immobili è uno dei metodi migliori per far fruttare il nostro capitale in modo adeguato e senza rischi.
Se questo assioma, infatti, può considerarsi vero nel caso in cui ci si riferisca alla nostra casa, magari ereditata, oppure all’acquisto della nostra prima casa, quella dove vivremo il resto della nostra vita (pur dovendo ribadire, anche in un caso come questo, che la succitata asserzione è si vera, ma per motivi che ben poco hanno a che fare con l’economia o la finanza), viene spazzato come un castello di carte nel caso in cui ci si riferisca all’acquisto della prima casa, o addirittura della seconda, come ad un investimento puro.
L’acquisto della seconda casa è consigliabile soltanto per il proprio piacere personale. In tutti gli altri casi, per esempio con la speranza che si rivaluti nel tempo o con il desiderio di guadagnare con le locazioni, sarebbe bene lasciar perdere sin da subito.
Stesso discorso andrebbe fatto, con gli opportuni distinguo, per l’acquisto della prima casa.
In un caso come questo conviene, infatti, lasciar maturare l’investimento per parecchi anni, così da poter rivendere l’immobile ad un prezzo decisamente maggiorato e per noi conveniente. Badando bene, comunque, di sfruttare al meglio il positivo andamento del mercato immobiliare 2011 che consente di strappare (nel raro caso in cui se ne abbiano i requisiti) mutui a prezzi vantaggiosi o di inserirsi nella spirale discendente delle quotazioni.
L’investimento puro, come accennavamo poc’anzi, non conviene per due motivi (nonostante l’introduzione della cedolare secca abbia sicuramente migliorato la situazione):
– i rendimenti medi si aggirano intorno al 4% su base annua del valore dell’immobile
– vi è la necessità di una continua e costosa manutenzione affinché l’immobile risulti sempre appetibile per locatari o compratori.
A queste condizioni, dunque, meglio rivolgersi ad un BTP con scadenza oltre il decennio che può offrire molto più del 4% prospettato e può rivalutarsi senza rischi.