Nello scelta del nostro investimento ideale si tenga sempre presente che i costi potrebbero ridurre, ove non annullare, il nostro rendimento.
Commissioni, tasse, inflazione, costo della vita, costo del denaro, rischio cambio, volatilità. Tutte elementi di difficile valutazione e che, a conti fatti, potrebbero aver fatto vaporizzare i nostri introiti. Ma sarà davvero così?
Purtroppo si. Negli ultimi 5 anni (periodo 2005-2009), infatti, i fondi comuni hanno reso, in media, l’8,3% contro l’11,6 dei BOT fai-da-te. Numeri sconfortanti proprio a causa delle commissioni, cresciute sino al valore medio del 2,3% nel caso dei titoli di Stato e addirittura del 6,94% nel caso dei fondi.
La situazione peggiore nel caso in cui, per esempio, volessimo analizzare l’andamento dei fondi obbligazionari il cui rendimento è simile, se non addirittura inferiore, a quello di un qualsiasi titolo di Stato, ma che costa circa il 2% ogni anno.
Per non parlare, infine, dei costi dei fondi azionari o di quelli grazie ai quali investire sui paesi emergenti. In questo caso, infatti, complice il sistema italiano degli scambi che non consente di percepire, con esattezza, chi e quanto debba pagare (venditore, fabbricatore, acquirente), si può arrivare a pagare cifre solitamente superiori al 2,36% annui.
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