Investire nei corporate bond

di Redazione 1

I corporate bond, se gestiti nella maniera ideale e nonostante i rischi, rappresentano un ottima strategia d'investimento.

Dopo aver visto, solo qualche giorno fa, come creare un portafoglio di obbligazioni a basso rischio, vediamo quale spazio dovrebbero avere i corporate bond (le obbligazioni emesse dalle più importanti imprese private) nel portafoglio dell’investitore.


Questo tipo di investimento, infatti, è sicuramente più appetibile per l’investitore con un’adeguata propensione al rischio, poiché lo spread tra corporate bond e titoli governativi è di circa 40 centesimi a favore dei primi.

Occorre considerare, però, il livello di rischio che siamo disposti a correre, in modo che, nel nostro portafoglio ideale, i corporate bond assumano un peso diverso.

Per l’investitore più cauto, una presenza di corporate bond del 7,5% è più che sufficiente. La percentuale dovrebbe salire sino al 15% nel caso in cui si voglia correre un rischio medio, mentre dovrà eccedere il 30% nel caso in cui si voglia rischiare notevolmente sperando in guadagni considerevoli.

DIFETTI DEI CORPORATE BOND

Anche i corporate bond, però, come ogni altro strumento finanziario, presentano alcuni ulteriori difetti oltre all’elevato rischio al quale espongono l’investitore.

I principali sono rappresentati dai tagli e dalla minore facilità di liquidazione dell’investimento.

Le più importanti aziende, infatti, emettono bond per non meno di 50.000 euro. Bisognerà disporre dunque di un grosso patrimonio per cercare di diversificare il più possibile il portafoglio obbligazionario alla ricerca del migliore investimento.

Per quanto riguarda il secondo punto, bisogna considerare come i lunghi tempi di liquidazione possa rappresentare un grosso problema nel caso in cui si abbia bisogno di liberarsi, in tempi brevi, di obbligazioni che si stanno rilevando fallimentari.

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