Soldi a casa o sul conto corrente: i luoghi più sicuri

di Daniele Pace Commenta

Il materasso viene ritenuto da tante persone come il luogo migliore in cui conservare i propri soldi, ancora di più rispetto al conto corrente. Eppure, la scelta di depositare il denaro sul conto corrente è sempre quella più adatta, anche ai tempi del Covid-19. Inoltre, se avete a disposizione un importo troppo alto di denaro al di sotto del materasso, si corre il rischio di non spenderlo in maniera ottimale.

Soldi, meglio conservarli a casa o sul conto corrente?

È chiaro che, per tutte quelle persone che sono preoccupate da un vero e proprio rischio di fallimento legato alle banche, nascondere i soldi sotto al materasso diventa l’unica strada possibile. Eppure, non rappresenta affatto la scelta migliore, dal momento che tutte quelle banconote che vengono conservate sotto il letto, possono per qualsiasi ragione, subire il rischio di deterioramento. Non solo, dal momento che se, in effetti, il materasso garantisce adeguata protezione rispetto ai pericoli del prelievo forzoso, in realtà mantenere un quantitativo troppo alto di soldi in casa non è affatto sicuro, dal momento che il pericolo di subire dei furti è comunque alto.

È vero che, comunque, si potrebbe evitare una potenziale patrimoniale, ma il rischio che si corre è quello che un ladro possa rubare e appropriarsi di quelle somme. In poche parole, se proprio si vogliono tenere i soldi in casa, molto meglio evitare i luoghi più classici. Certamente il rischio correlato al possibile fallimento dell’istituto bancario viene praticamente azzerato, ma d’altro canto, il denaro è più esposto all’inflazione.

Infine, è bene mettere in evidenza come il rischio di una patrimoniale non viene del tutto eluso. L’esempio del 1952 della Germania, che prese in considerazione anche il denaro posseduto da parte dei risparmiatori dei quattro anni precedenti.

Si parla sempre più di frequente anche dell’emissione di assegni circolari per garantire adeguata protezione ai propri soldi, ma si tratta pur sempre di valutazioni molto delicate e che necessitano una certa riflessione. Se potrebbe rivelarsi un vantaggio ai fini della dichiarazione Isee, visto che tutto questo comporta di certo una diminuzione della giacenza media sul proprio conto in banca, d’altro canto bisogna prestare la massima attenzione alle modalità con cui si verificare l’ingresso dell’imposta.

Se dovesse essere attuata una patrimoniale come quella proposta nel 1992 dall’allora Governo Amato, infatti, ecco che verrebbero colpiti pure gli assegni emessi e che non sono stati incassati. Insomma, si tratta di valutazioni che bisogna ponderare molto bene e a lungo.

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