Risparmiare con la “scatola nera” per le auto

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Con la legge sulle liberalizzazioni approvata lo scorso 24 marzo 2012, sarà possibile installare la “scatola nera” sulle proprie auto allo scopo di risparmiare significativamente sui premi elevatissimi che soprattutto i giovani sono costretti a sopportare

Con la legge sulle liberalizzazioni approvata lo scorso 24 marzo 2012, sarà possibile installare la “scatola nera” sulle proprie auto allo scopo di risparmiare significativamente sui premi elevatissimi che soprattutto i giovani sono costretti a sopportare. La scatola nera registrerà in tempo reale tutto quello che avviene durante il percorso dell’automobile, oltre a registrare anche un eventuale incidente fino ai 10 secondi successivi allo scontro. Questo dispositivo potrebbe premiare coloro che tengono sotto controllo il proprio comportamento alla guida, rispetto invece a coloro che hanno una guida tendenzialmente molto più aggressiva.

Tuttavia, a cinque mesi dall’entrata in vigore della parte del decreto sulle liberalizzazioni che prevede sconti significativi per chi accetta di farsi installare il dispositivo di controllo, c’è grande confusione tra clienti e compagnie. Il nodo da sciogliere è in primis capire se le compagnie sono o meno obbligate a offrire polizze che prevedano l’utilizzo della scatola nera, oppure se ne abbiano solo la facoltà.

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Secondo le aziende produttrici della black box, ovviamente favorevoli all’obbbligo, gli automobilisti dovrebbero avere almeno un 20% di sconto sulla tariffa tradizionale. E’, però, in corso una diatriba tra l’Isvap (cioè l’istuto di sorveglianza delle assicurazioni) e l’Ania (associazione che riunisce le compagnie italiane).

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L’Isvap ritiene che le compagnie assicurative debbano proporre una tariffa più bassa agli assicurati e l’installazione obbligatoria della scatola nera. Secondo l’Ania, invece, non deve esserci alcun obbligo di installazione. Non è escluso che la questione possa finire davaanti a un giudice, visto che l’Isvap ha solo potere regolamentare per cui l’interpretazione finale spetta alla magistratura.

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