Possibili risparmi con i farmaci monodose

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La consuetudine delle famiglie italiane della pulizia periodica dell’armadietto dei medicinali per gettare via quelli ormai scaduti potrebbe ben presto scomparire.

Tra gli emendamenti presenti nel decreto sulle liberalizzazioni che è stato approvato ieri dalla commissione Industria del Senato, infatti, figura anche quello che impone all’Aifa di individuare entro la fine dell’anno in corso delle nuove confezioni di farmaci che consentano di evitare gli sprechi.

POSSIBILI RISPARMI GRAZIE ALLA LIBERALIZZAZIONE DELLE FARMACIE

Tra queste dovranno figurare anche le confezioni monodose, in modo tale da consentire a coloro che necessitano solo di una piccola quantità di un determinato farmaco di non essere costretti ad acquistarne un’intera confezione, con un conseguente notevole risparmio in termini di denaro, dal momento che spesso capita di dover gettare via medicinali inutilizzati scaduti. Se tale emendamento dovesse essere approvato, le nuove confezioni inizieranno ad essere vendute dal 1° gennaio 2013.

RIMEDI ALLERGIE NATURALI ED ECONOMICI

Il timore, tuttavia, è che il prezzo della confezione monodose si discosti poco da quello della confezione integrale, vanificando quindi di fatto l’intento della norma. Già ora, infatti, acquistare un farmaco in confezione doppia consente di risparmiare a volte anche più del 30% del prezzo che verrebbe pagato se si acquistassero due confezioni singole, per cui molto spesso i consumatori per pochissimi euro di differenza sono portati ad acquistare la confezione doppia.

Quel che è certo è che i consumatori non potranno contare sui possibili risparmi derivanti dalla vendita dei medicinali di fascia C nelle parafarmacie, mentre potranno invece sperare in un abbassamento dei prezzi derivante da una maggiore concorrenza tra le farmacie. Tra i nuovi emendamenti, infatti, figura anche quello che prevede una farmacia ogni 3.300 abitanti, che equivale quindi alla possibile apertura di circa 5.000 nuove farmacie. Queste potranno essere aperte anche negli aeroporti, nelle stazioni ferroviarie e nelle grandi aree di servizio in autostrada, purché non ce ne sia un’altra a meno di 400 metri di distanza.

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