Investire in Btp a tasso fisso o indicizzati all’inflazione nel 2013?

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Oggi il risparmiatore retail ha a disposizione tre tipologie di Btp per investire sui titoli di stato italiani a medio-lungo termine. Per capire bene come indirizzare la propria scelta, è necessario valutare con attenzione alcune variabili-chiave

Oggi il risparmiatore retail ha a disposizione tre tipologie di Btp per investire sui titoli di stato italiani a medio-lungo termine. Per capire bene come indirizzare la propria scelta, è necessario valutare con attenzione alcune variabili-chiave. Tra queste c’è senza dubbio lo spauracchio per antonomasia dei bond a tasso fisso, ovvero l’inflazione. Due di queste tre tipologie di Btp, ovvero il Btp inflation linked e il Btp Italia, hanno una parte del rendimento agganciato all’andamento dell’indice dei prezzi al consumo europeo e italiano.

Per capire quale dei tre titoli sia più conveniente, si può iniziare dalla valutazione dell’inflazione attualmente incorporata nel Btp inflation linked, ovvero dell’1,3% che è quindi più bassa di quella attuale (1,8%). Ciò vuol dire che il mercato sconta una contrazione economia e un’inflazione in discesa. A questi livelli di inflazione o addirittura più bassi, il Btp tradizionale a tasso fisso non avrebbe concorrenti. Ipotizzando una duration media di 3,5 anni, il Btp triennale con un rendimento superiore al 3,2% non potrebbe essere battuto.

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Se l’inflazione dovesse, invece, rialzare la testa, finendo per salire sopra il 2,5% (ipotizzando per semplicità sia l’inflazione europea che quella italiana allineate), allora i prodotti legati all’inflazione potrebbero balzare fino a un picco del 4,68% mettendosi alle spalle lo yield del Btp a tasso fisso. Se si alza, invece, la duration media sopra i 5 anni, allora i titoli legati all’inflazione potrebbero essere molto più appetibili.

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In particolare il Btp inflation linked, che garantisce un rendimento più basso del Btp Italia, potrebbe farsi preferire per la maggiore liquidità. Il Btp Italia offre un rendimento reale più alto ed è agganciato all’inflazione italiana. A febbraio 2013 l’inflazione europea è scesa all’1,8% a livello tendenziale, dal 2% del mese precedente. Per l’intero 2013 Ubs ha una stima di inflazione all’1,7% nell’area euro. In Italia a febbraio l’inflazione è scesa all’1,9%.

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