Come proteggere i grandi patrimoni dalle tasse

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Fino a qualche tempo fa l’Italia era un vero e proprio paradiso fiscale per i rentier, ovvero coloro che vivono di rendita grazie agli interessi maturati dai propri investimenti

Fino a qualche tempo fa l’Italia era un vero e proprio paradiso fiscale per i rentier, ovvero coloro che vivono di rendita grazie agli interessi maturati dai propri investimenti. La crisi finanziaria, iniziata nell’estate del 2011 e peggiorata a novembre con l’impennata dello spread sui top di sempre a 575 punti, ha fatto cadere il governo Berlusconi e fatto insiedare il governo “tecnico” targato Mario Monti, che ha messo in campo dure misure di rigore fiscale. Chi viveva di rendita è stato svegliato bruscamente dai sonni felici del passato.

Il primo colpo inferto ai rentier è stata la mini-patrimoniale, che il prossimo anno vedrà l’aliquota salire allo 0,15% senza alcun tetto. I paperoni italiani temono che non sia finita qui e che il governo Monti, possa tassare il patrimonio individuale complessivo annunciando una nuova patrimoniale sulle grandi ricchezze nel 2013, sullafalsariga di quanto accaduto in Francia con l’esecutivo Hollande. Il nuovo premier transalpino ha annunciato l’imposta patrimoniale progressiva a scaglioni con aliquote dallo 0,55% all’1,8%, comprese le attività detenute all’estero in caso di superamento di determinate soglie di ricchezza.

Se questa patrimoniale sarà introdotta anche in Italia l’unico modo di eludere la tassazione sarebbe quello di privarsi dell’intestazione dei beni. Per proteggersi dalla patrimoniale sulle grandi rendite si punterebbe per lo più sui trust, un istituto che permette di segregare il patrimonio mobiliare e immobiliare trasferendolo a un terzo soggetto (trustee) che ha solo l’obbligo di amministrarlo.

Il trust permette di evitare le patrimoniali fuori dall’Italia. Inoltre, se un soggetto dispone di beni immobili o attività finanziarie in un trust internazionale, non essendo più proprietario dei beni, non dovrà nemmeno effettuare la segnalazione nel modulo Rw, che viene usato dai contribuenti italiani per indicare gli investimenti all’estero e le attività estere di natura finanziaria. Già oggi il trust assicura importanti benefici fiscali rispetto alle persone fisiche, senza contare l’esenzione del 95% dei dividendi trasferiti da società di cui il trust è socio.

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