Come difendere i risparmi dall’inflazione con bond indicizzati

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Oggi difendere il proprio capitale dall’erosione del potere d’acquisto dovuto all’aumento dell’inflazione è una necessità sempre più sentita dai risparmiatori italiani

Oggi difendere il proprio capitale dall’erosione del potere d’acquisto dovuto all’aumento dell’inflazione è una necessità sempre più sentita dai risparmiatori italiani, alle prese con un tasso di inflazione che viaggia ormai da qualche mese sopra il 3% oltre gli standard europei. Esistono diversi strumenti con rischio molto contenuto in grado di aiutare i risparmiatori nel raggiungimento di questo obiettivo. Si va dal nuovissimo Btp Italia, giunto a ottobre alla sua terza emissione, ai Btp inflation linked italiani fino ad alcune emissioni francesi e tedesche con rendimenti decisamente avari.

Le obbligazioni inflation linked sono costruite in modo tale da poter battere sempre l’inflazione. Oltre al capitale rivalutato alla scadenza, queste obbligazioni rendono mediamente almeno un punto percentuale in più rispetto alle emissioni tradizionali anche volendo considerare un contesto di bassa inflazione attesa (1,5% – 2%). Se l’inflazione dovesse aumentare bruscamente, cedole o capitale al momento del rimborso si metterebbero a correre senza freni.

Secondo i money manager le obbligazioni inflation linked sono molto efficienti e non dovrebbero mai mancare nel portafoglio dei risparmiatori privati. Oggi i bond italiani indicizzati all’inflazione sono tornati a quotare intorno alla parità nominale, evidenziando rendimenti lordi di tutto rispetto. In caso di ipotesi di inflazione al 2%, il Btp Italia rende quasi il 4,5%. Tuttavia, il tasso di inflazione è già un punto più alto per cui il rendimento sale intorno al 5,5%.

Il Btp inflation linked scadenza settembre 2021 rende il 5,35%, considerando il summenzionato scenario di inflazione attesa. Secondo alcuni esperti del comparto del reddito fisso, oggi i bond indicizzati al costo della vita dovrebbero avere una quota del 25% nel proprio portfolio obbligazionario, ripartita mediamente tra un 15% del Btp Italia e un 10% destinato ad altre emissioni inflation linked.

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