La varianza nel poker

di Redazione Commenta

E' impossibile evitare la varianza: periodi in cui perderemo molti colpi in cui partiremo avanti, anche di molto, e la stessa cosa accadrà in senso positivo

Chi gioca a poker, ha spesso incontrato uno dei principali avversari per un giocatore: la varianza. Diamo una definizione molto generale: una serie di colpi sfortunati, ai quali non possiamo opporci.


Ad esempio noi abbiamo in mano AA e il nostro avversario 88: noi abbiamo circa l’80% di probabilità di vincere la mano, ma al river cade un 8 e perdiamo mano e piatto. Sfortuna?

Studiamo analiticamente la mano in questione: il nostro avversario ha il 20% circa di probabilità di vincere, ossia 2 volte su 10. La realtà è che il nostro oppo è stato sicuramente fortunato, e ripetendo più volte la stessa giocata, sarà sicuramente perdente.

Ed è da questo piccolo esempio che possiamo trarre il concetto di varianza. Tutti i giocatori la conoscono e ne subiscono le conseguenze. La varianza è innanzitutto un concetto matematico e statistico, che spiega alcune deviazioni casuali legate al mondo dei numeri.

E’ possibile applicare questo concetto al poker. Si parla di varianza quando si ha un periodo di striscia negativa molto lungo, e lo stesso può essere riportato anche a periodi molto positivi.

E’ impossibile evitare la varianza: periodi in cui perderemo molti colpi in cui partiremo avanti, anche di molto, e la stessa cosa accadrà in senso positivo, ossia periodi in cui vinceremo tutti i colpi, spesso molti anche partendo da sotto.

Ma aspetto fondamentale di tutto il discorso fatto finora, è che tutto questo è vero solo se riferito a brevi periodi. Infatti nel lungo periodo, se giochiamo nel modo giusto, saremo sicuramente vincenti.

Quindi per sconfiggere la varianza occorre seguire tre regole fondamentali:

– Giocare sempre il nostro A-game.
Giocare in bankroll.
– Giocare molte partite, ossia giocare per il lungo periodo.

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