Mutui agli italiani costa 200 euro in più rispetto ai tedeschi

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La recessione che ha colpito l’Italia negli ultimi mesi ha creato non pochi problemi ai principali settori economici. Tra questi anche il credito ha subito una pesante battuta d’arresto, con conseguenze poco piacevoli per i risparmiatori

La recessione che ha colpito l’Italia negli ultimi mesi ha creato non pochi problemi ai principali settori economici. Tra questi anche il credito ha subito una pesante battuta d’arresto, con conseguenze poco piacevoli per i risparmiatori. Lo spread con la Germania non è sfavorevole solo per le finanze pubbliche dello Stato italiano, bensì anche per chi compra casa e vuole finanziare l’acquisto con un mutuo a tasso fisso. Infatti, le banche italiane offrono tassi al 6% per mutui trentennali con importo “tipo” di 170mila euro.

In Germania, però, alle stesse condizioni i mutuatari pagano un tasso medio del 3,74%, ovvero più di due punti in meno. Facendo i conti della serva, vuol dire che il debitore italiano deve pagare poco più di mille euro al mese. Rispetto ai debitori tedeschi, l’esborso per gli italiani è quindi più alto di 200 euro al mese. Considerando che la scadenza tipo è quella di 30 anni, nel lungo termine l’esborso per una famiglia italiana diventa quasi insostenibile.

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Proseguendo nei calcoli, così come proposti nell’esempio, gli italiani arrivano a pagare più di 190.600 euro di soli interessi, ovvero quasi 80mila euro in più rispetto ai tedeschi. Se il confronto si effettua su una scadenza di 25 anni per un importo di 80mila euro, lo spread scende a poco più del 2,5%: gli italiani pagano il 5,9%, i tedeschi il 3,38%.

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Gli italiani avranno una rata mensile di circa 500 euro, mentre i tedeschi pagheranno 110 euro in meno che in 25 anni si traduce in un risparmio di oltre 33mila euro rispetto agli italiani. Le banche oggi non offrono ai clienti tassi inferiori al 4%, in quanto è più conveniente prestare soldi allo Stato: si ottiene di più e con un rischio più basso.

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