Dopo l’annuncio avvenuto a fine 2012, il piano di estensione dell’orario delle filiali-pilota del gruppo Intesa Sanpaolo è scattato lo scorso 14 gennaio ma ora si è entrati già nel vivo della fase due
Dopo l’annuncio avvenuto a fine 2012, il piano di estensione dell’orario delle filiali-pilota del gruppo Intesa Sanpaolo è scattato lo scorso 14 gennaio ma ora si è entrati già nel vivo della fase due. Infatti, entro il prossimo 2 aprile, altri 240 sportelli del gruppo bancario torinese adotteranno gli “orari lunghi” fino alle ore 20 nei giorni feriali (le casse chiuderanno alle 19,45), mentre ogni sabato mattina sarà possibile beneficiare del servizio di consulenza dalle ore 9 alle 13.
Le 240 filiali del primo gruppo bancario italiano sono così distribuite: 134 al Nord, 43 al Centro, 63 al Sud e nelle isole. In dettaglio al Nord ben 68 sportelli sono in Lombardia (56 a Milano e provincia), 40 in Piemonte (28 a Torino e provincia) e 20 nel Veneto. In Toscana il numero di sportelli coinvolti nel piano di estensione dell’orario di lavoro sono 14, nel Lazio sono 11 mentre in Umbria solo tre.
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Al Sud 26 filiali si trovano in Campania (15 a Napoli e provincia), poi 9 in Pulgia, 7 in Calabria e una in Basilicata. In Sicilia sono coinvolte 11 filiali, di cui 9 alla Banca di Credito Sardo. Se i clienti del gruppo bancario torinese gongolano per l’estensione degli orari, che dovrebbe impedire lunghe file e perdite di tempo per coloro che si recano in banca in momenti di pausa dal lavoro, i sindacati lo sono un po’ meno.
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In particolare, è preoccupato Unità Sindacale Falcri Silcea, che è l’unico sindacato a non aver ancora firmato l’intesa sui nuovi orari. Secondo Unisin il piano presenta troppe criticità ed è “un’operazione di pura facciata e dagli esiti incerti”. Unisin invita Intesa Sanpaolo a “riconsiderare i bisogni concreti di chi lavora nel gruppo”.
