L’Italia è il paese europeo che detiene un record negativo in termini di conti correnti aperti presso le banche. Infatti, quasi un italiano su tre non dispone di un conto corrente bancario
L’Italia è il paese europeo che detiene un record negativo in termini di conti correnti aperti presso le banche. Infatti, quasi un italiano su tre non dispone di un conto corrente bancario. In Italia solo il 71% della popolazione adulta (sopra i 15 anni) detiene un conto corrente, ma la percentuale scende al 64% se si considerano le donne. Negli Stati Uniti l’88% della popolazione ha un c/c bancario, in Germania il 98% e in Francia il 97%.
L’Italia è nettamente al di sotto anche della Spagna (93%), nonostante il paese attraversi una grave crisi di fiducia verso il super-indebitato settore bancario locale. Il Belpaese è anche indietro nell’utilizzo di carte di credito e di debito tra i paesi più sviluppati. Ma cos’è che spinge gli italiani a stare alla larga dai servizi bancari? Secondo uno studio internazionale della World Bank, la diffidenza nasce a causa degli elevati costi di gestione e allo sportello.
Inoltre, bigona considerare il problema dei pagamenti “in nero” e dell’evasione fiscale che spingono molte persone a voler essere pagate in contanti e non attraverso bonifici bancari. Anche la burocrazia allontana gli italiani dalle banche e infine i timori che il denaro custodito dagli istituti di credito non sia totalmente al sicuro. Il dato dell’Italia è molto interessante, anche perché trend simili si registrano quasi esclusivamente nelle aree geografiche meno sviluppate da un punto di vista finanziario.
Secondo la Banca Mondiale più di 2,5 miliardi di persone nel mondo non hanno un conto corrente bancario. Il numero di persone “unbanked” si concentra soprattutto nell’Africa sub-sahariana, Nord Africa, Medio Oriente e in parte del Far East asiatico.
