Conviene ancora investire in bond ad alto rendimento?

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I risparmiatori che negli ultimi anni hanno puntato sull’investimento in fondi obbligazionari hanno senza dubbio ottenuto risultati molto soddisfacenti e forse anche insperati, considerando che i bond sono comunque un’asset class meno rischiosa rispetto alle azioni

I risparmiatori che negli ultimi anni hanno puntato sull’investimento in fondi obbligazionari hanno senza dubbio ottenuto risultati molto soddisfacenti e forse anche insperati, considerando che i bond sono comunque un’asset class meno rischiosa rispetto alle azioni. La categoria di bond più remunerativa è stata quella degli high-yield bond, ovvero quelle obbligazioni ad alto rendimento con affidabilità creditizia più bassa rispetto alle emissioni sicure delle grandi aziende. Esistono decine e decine di fondi che puntano su questa tipologia di bond e finora le performance sono state davvero esaltanti.

A favorire il boom di queste obbligazioni è stata l’enorme flusso di liquidità riversato negli ultimi anni dalle grandi banche centrali, che ha consentito anche a quelle aziende meno meritevoli di credito di finanziarsi a tassi via via più bassi sfruttando la corsa all’acquisto degli investitori internazionali per aggiudicarsi cedole più ricche. Ciò vale sia per i bond governativi che per i bond societari.

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Negli Stati Uniti le emissioni di corporate bond in dollari Usa hanno toccato un rendimento medio inferiore al 5%. Si tratta di un record. Quando scoppiò la crisi finanziaria circa 5 anni fa, il rendimento medio era intorno al 20%. Un trend simile è riscontrabile anche per le emissioni in euro. Molti analisti temono che possa formarsi una bolla sugli high-yield bond, anche se lo spread tra questi bond e quelli governativi Usa non è ai minimi storici.

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Infatti, oggi il differenziale si attesta poco sopra 300 punti base, ma nel maggio 2007 – poco prima dell’inizio della crisi dei mutui subprime – lo spread era a 122 punti. Secondo Jim Keenan di BlackRock si può ancora investire su questi bond. L’esperto sottolinea che “gli investimenti high-yield sono trattati vicino ai massimi non perché il loro mercato sia sopravvalutato, ma perché i rendimenti dei Treasury Usa sono vicini ai minimi storici”.

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