Come avere un reddito dagli investimenti in tempi di crisi

di Redazione Commenta

Durante le fasi economiche meno favorevoli i risparmiatori ripongono maggiore enfasi sulla componente a reddito degli investimenti, sia che si tratti di azioni sia di obbligazioni

Durante le fasi economiche meno favorevoli i risparmiatori ripongono maggiore enfasi sulla componente a reddito degli investimenti, sia che si tratti di azioni sia di obbligazioni. Tuttavia, in determinate fasi del ciclo economico e dei mercati finanziari potrebbe essere necessario cercare i guadagni perseguendo strade alternative rispetto a quelle tradizionali. Ne è convinto Michael Schoenhault, money manager del Global Income Fund di Jp Morgan Asset Management. L’esperto ritiene che i portafogli costruiti per valorizzare il tema del reddito devono aprirsi a nuove possibilità.

Ad esempio il gestore guarda con interesse ad alcune azioni privilegiate, in quanto “questi strumenti si collocano a metà strada tra le azioni e il reddito fisso”. Le occasioni migliori si trovano nel settore finanziario negli Stati Uniti, dove “il processo di ricapitalizzazione del sistema bancario è più avanzato rispetto al Vecchio Continente”. Un altro tema interessante è quello delle obbligazioni convertibili.

QUALI RISCHI DAI FONDI OBBLIGAZIONARI CON LA CEDOLA

Questi bond permettono al risparmiatore di partecipare in parte anche alla crescita delle quotazioni azionarie, ma nelle fasi di correzione dei mercati le perdite sono nettamente più limitate grazie anche allo stacco della cedola. Non sono uno strumento particolarmente liquido, ma restano una buona soluzione per diversificare il proprio portfolio. Piacciono anche i bond garantiti da ipoteche non emesse da enti pubblici, praticamente i superstiti della crisi dei mutui subprime.

RENDIMENTO DEI BOND SARA’NEGATIVO SE I TASSI INIZIANO A SALIRE

Se si analizzano correttaemnte i singoli prestiti, il profilo rischio/rendimento è molto attraente. Il gestore ha tagliato l’esposizione sugli high-yield bond, che negli ultimi anni hanno corso molto. Tuttavia, su questi strumenti la view non è negativa: negli Usa ci sono emittenti molto solidi e il tasso di default atteso è inferiore al 2%. C’è prudenza anche sulle azioni ad alto rendimento, considerate “più sensibili al rischio di una futura rotazione degli investitori globali a favore dei settori più ciclici”.

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