Investire in yuan cinesi

di Redazione 1

Investire in yuan cinesi, in periodi di recessione, potrebbe valere un rendimento, sul lungo periodo, del 4%.

Gli analisti, ormai, ne sono sempre più convinti. L’Occidente industrializzato sta vivendo una nuova fase di recessione.

Certamente, assicurano, non si vedrà un crollo come quello occorso in seguito al fallimento della Lehman Brothers, che ha causato lo scoppio di bolla speculativa edilizia sprofondando il mondo in una crisi tale che, ancora oggi, fa sentire i propri nefasti effetti.


Confidando, quindi, che questo nuovo periodo di rallentamento della crescita economica sia fisiologico e non già patologico, sarebbe bene mettere al sicuro i nostri risparmi, magari investire in valute estere o in beni rifugio, quali il mercato dell’arte o delle materie prime.

Perché non rivolgersi, dunque, ai mercati finanziari esteri, perché non investire in paesi emergenti perché non scegliere, per esempio, un solido investimento in yuan?

La valuta cinese, infatti, lo yuan (altrimenti detto Renminbi), a detta degli analisti di Azimut, prima società italiana di servizi finanziari a proporre codesto investimento ai propri clienti, si apprezzerà, entro i prossimi 10 anni (5 secondo le stime più ottimistiche), del 4%.

Il problema, se così vogliamo chiamarlo invece di considerarla un’opportunità, è rappresentato dal fatto che la crescita dello yuan nei confronti del dollaro, in virtù della banda giornaliera d’oscillazione fissata, per legge, sullo 0,5%, sarà molto lunga e priva di repentini movimenti rialzisti, premiando, soprattutto, gli investitori che volessero inserire nel proprio portafoglio strumenti finanziari scambiati in yuan con scadenza a lungo termine.

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