Investire in oro nel 2011

di Redazione Commenta

Il bene rifugio rimane l'oro.

L’oro è da sempre considerato il bene rifugio per eccellenza.

Il motivo è da ricercarsi nel ruolo che il prezioso metallo assunse a partire dai primi anni del XX secolo. Proprio allora, infatti, il preziosissimo metallo cominciò ad assumere il ruolo di garanzia del valore della moneta stampata dei vari Stati nazionali. Questo ruolo, che potremmo definire di benchmark, fu consacrato dalla Conferenza di Bretton Woods del 1944 quando si decise di agganciare, fisicamente, l’oro alla moneta di riserva ufficiale, il dollaro.

Da allora, e sino al 1971 (quando la situazione, per via dell’inflazione e della crescita insostenibile del debito pubblico), 35 dollari potevano essere scambiati con 1 oncia d’oro puro.

Oggi, purtroppo, il biglietto verde ha perso moltissime delle garanzie offerte dall’oro.

L’oro, invece, ha mantenuto intatto il proprio valore, divenendo, nel corso del tempo, uno degli investimenti più sicuri (a patto che si ricordi di considerare, davvero sicuri, soltanto gli investimenti di brevissimo termine in titoli di Stato. Tutti gli altri, prevedono un certo rischio).

Il periodo d’oro dell’oro, per usare un gioco di parole, si è avuto tra il 1971 (quando si staccò dal dollaro) e il 1980. In questo lasso di tempo, infatti, il metallo subì una rivalutazione così consistente che il suo prezzo, inizialmente fissato sui 35 dollari l’oncia, aumento sino a 873 dollari l’oncia.

Le motivazioni sono molteplici così come sono molteplici le motivazioni che, sino alla fine degli anni novanta, hanno spinto al ribasso il prezzo dell’oro (251) dollari l’oncia.

Ciò che a noi interessa, però, è la svalutazione dell’oro occorsa a seguito dell’inflazione. Oggi, infatti, la quotazione dell’oro dovrebbe aggirarsi intorno a 2.266 dollari l’oncia, molto di più del valore attuale.

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