Investire in liquidità con gli ETF nel 2011

di Redazione Commenta

L'investimento in liquidità con gli ETF, nel 2011, è assolutamente sconsigliato, poichè potrebbe garantire un tasso di rendimento massimo dell'1%.

Continuando a parlare, come ormai facciamo da qualche tempo, dell’investimento in liquidità, che può garantire discreti rendimenti pur tuttavia senz’alcun rischio di perdite, ci tocca soffermarci sull’investimento in liquidità tramite ETF (Exchange-Traded Fund), i famosi fondi comuni d’investimento tanto osannati, sconsigliandolo vivamente.

La nostra “dritta” non nasce già dalla convinzione della poca credibilità o della scarsa solidità delle agenzie coinvolte (valore al quale dobbiamo comunque prestare sempre moltissima attenzione) bensì da un attenta analisi dell’andamento dei mercati secondo la quale la crisi che, in questi ultimi anni ha colpito il rendimento di codesti strumenti finanziari, non sia destinata a risolversi nel 2011.



RENDIMENTI DEGLI ETF

Il motivo è da ricercarsi nel valore del tasso interbancario EONIA (l’Euro OverNight Index Avarage utilizzato quale valore di riferimento del tasso di rendimento degli ETF) che, sin dal secondo trimestre del 2009, viaggia intorno allo 0,38%.

La fiducia tra le banche, nel 2011, è destinata a crescere, accompagnando la ripresa economica, e sarà difficilissimo che l’EONIA si assesti nuovamente sul valore, terribile, del 5%, che assunse solamente in contemporanea con l’acuirsi della crisi finanziaria mondiale (2006 – 2009).

VANTAGGI DEGLI ETF

Gli ETF, comunque, rappresentano uno strumento estremamente remunerativo se comparato, per esempio, all’investimento in liquidità con i BOT.

Il vantaggio degli ETF, infatti, è quello di incamerare il guadagno o la perdita nel momento stesso in cui avviene, senza che poi il valore incassato o perso venga minimamente intaccato dalle successive variazioni dei tassi.

Altro vantaggio è rappresentato dal fatto che una tale forma d’investimento riesca a sfruttare, meglio di ogni altra, le minime variazioni dell’euribor, il tasso a brevissimo termine che, nell’immediato futuro, è destinato a crescere apportando benefici ai tassi di rendimento degli ETF.

Gli analisti sono convinti che, nel 2011, il tasso di rendimento degli ETF si adeguerà al tasso di riferimento della BCE, ovverosia l’1%, ma non riuscirà a fare meglio.

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