Imposta di bollo dovuta dai clienti di CheBanca!

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Peccato, però, che per tutto il 2012, così come specificato nelle condizioni contrattuali sottoscritte dai moltissimi clienti che, purtroppo, si sarebbero trovati improvvisamente spiazzati dall'impopolare decisione, l'imposta di bollo, anche per il 2012, sarebbe dovuta essere ancora a carico dell'istituto di credito.

Davvero pessime notizie quelle che,  negli scorsi giorni, l’istituto di credito online CheBanca! avrebbe fatto mezzo posta pervenire a tutti i propri più vecchi e fedeli cliente scatenando una vera e propria corsa alla rescissione del contratto.

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L’istituto di credito di cui sopra, di proprietà del gruppo bancario Mediobanca (quarto, in Italia, per capitalizzazione), avrebbe infatti recentemente deciso, in via del tutto unilaterale, improvvisa e tutt’altro che prevedibile, di cominciare a chiedere il pagamento, a partire da mercoledì 10 ottobre 2012 ed in relazione all’intero 2012, dell’imposta di bollo, pari ad almeno 34,20, dovuta a partire da gennaio 2012 su tutti i depositi di entità superiore ai 5.000 euro.

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Peccato, però, che per tutto il 2012, così come specificato nelle condizioni contrattuali sottoscritte dai moltissimi clienti che, purtroppo, si sarebbero trovati improvvisamente spiazzati dall’impopolare decisione, l’imposta di bollo, anche per il 2012, sarebbe dovuta essere ancora a carico dell’istituto di credito.

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ADUC, ovverosia l’Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori, non avrebbe mancato di segnalare la cosa ribadendo non solamente la legittimità della decisione della banca bensì anche la possibilità, per tutti gli attuali clienti di CheBanca!, di rescindere il contratto, sulla base di quanto stabilito dall’art.18 del Testo Unico Bancario, godendo, comunque, del tasso di interesse comunemente applicato ai depositi vincolati portati a conclusione.

Gli esperti dell’ADUC, comunque, avrebbero altresì avuto modo di appurare come CheBanca!, soprattutto tramite call center, stia diffondendo informazioni false e fraudolente, con l’evidente scopo di arginare l’emorragia di clienti, inerenti la possibilità che, rescindendo oggi il contratto, al cliente verranno corrisposti esclusivamente gli interessi comunemente applicati ai depositi svincolati.

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