Aumento tassi euribor nel 2011

di Redazione Commenta

Il 2011, considerando il discreto aumento dei tassi euribor e l'arrestarsi del rialzo inflazionistico, dovrebbe essere l'anno ideale per decidere di investire in liquidità.

Ci stiamo occupando, proprio in questi giorni, dell’investimento in liquidità, investimento a costo zero, poiché solidissimo e sicuro, che può anche divenire assai remunerativo nel caso in cui sia gestito nel migliore dei modi (per esempio grazie ai consigli di un consulente quanto mai esperto in un settore che, purtroppo, risente in maniera decisa della volatilità dei mercati).

Dopo aver visto, dunque, quali potrebbero i migliori motivi per investire in liquidità nel 2011, tra i quali dobbiamo segnalare la possibilità di avere una considerevole quantità di denaro a vista e immediatamente disponibile, ci stiamo chiedendo quanto un investimento di codesto tipo possa risultare remunerativo nel 2011.

Abbiamo, dunque, inizialmente analizzato quanto investire in liquidità nel 2011 è abbiamo capito che la risposta a una tale domanda è soltanto una: dipende dai mercati e della tendenza deflazionistica o, al contrario, inflazionistica, che possono variare nel giro di pochi mesi.

Resta da chiederci, dunque, come andranno i mercati nel 2011, specificatamente in relazione all’andamento dei tassi di breve termine.


TASSO EURIBOR

Uno dei parametri da tenere in massima considerazione cercando di rispondere a tale intricato quesito è rappresentato dall’andamento dei tassi euribor a 1, 3, 3 6 mesi.

Considerando, per esempio, l’evoluzione del tasso a 3 mesi possiamo verificare come, dopo aver toccato il minimo storico dello 0,634% sia risalito sino  1,04%, segnalando così una ripresa significativa del costo del denaro, quasi tornato ai propri livelli regolari (l’1% di riferimento stabilito dalla BCE).

INFLAZIONE

Particolare attenzione, come già in precedenza evidenziato, dovrebbe essere riservata all’andamento dell’inflazione che, sebbene sia in deciso rialzo, facendo registrare un ritorno alla normalità economica precrisi, dovrebbe chiudere il 2011 al di sotto del 2% (probabilmente all’1,7%) lasciando probabilmente inalterato il valore reale del capitale di rischio investito dal risparmiatore.

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