Quanto investire in liquidità nel 2011

di Redazione Commenta

Bisogna conoscere perfettamente l'andamento dei mercati a livello globale, così da poter intuire momenti inflazionistici e deflazionistici per poter proficuamente investire in liquidità.

Abbiamo già visto (Investire in liquidità nel 2011) le motivazioni che dovrebbero spingere l’investitore medio a prediligere gli strumenti finanziari di liquidità a brevissimo termine, che consentono al risparmiatore di avere sempre sott’occhio la situazione e le cifre investite, nonché di utilizzarle solamente nei momenti in cui i mercati offrono consistenti rendimenti.

Il risparmiatore, però, si starà chiedendo quale cifra investire in liquidità, domandandosi se, quando, e in quali scenari espandere o ridurre le somme di liquidità parcheggiate nel proprio portafoglio.


SCENARI MACROECONOMICI

Al di là delle possibili disquisizioni in merito alla convenienza, in termini di rischio, offerti dalla liquidità rispetto ad altre possibili forme d’investimento, fattore, comunque, di primaria importanza, l’investitore oculato dovrebbe saper indagare in maniera seria ed approfondita gli scenari macroeconomici, unico parametro valido che possa far discernere tra liquidità (e quantità di liquidità) o altri strumenti finanziari.

I principali scenari che si potrebbero delineare sarebbero quelli di una crescente inflazione e di un’improvvisa deflazione

INFLAZIONE CRESCENTE

Nel caso in cui gli scenari macroeconomici facciano intuire la possibilità di un incremento dell’inflazione, sconsigliamo vivamente l’investimento in liquidità a meno che il prodotto finanziario scelto non riesca a tenere il passo, surclassando in questo modo il costo della vita.

Considerando, però, il fatto che l’investimento in liquidità ha senso solo sul breve periodo, sarà difficile trovare uno modo di impiegare il nostro denaro che ci offra un tasso di rendimento superiore all’1,6% (costo annuale della vita).

DEFLAZIONE IMPROVVISA

Alternativamente si dovrà investire in liquidità in periodi di deflazione marcata ed improvvisa (è possibile farlo grazie alla “velocità” offerta dagli strumenti finanziari della liquidità).

In questo caso, infatti, il nostro guadagno sarà equivalente al tasso dell’inflazione negativa (se, cioè, la deflazione dovesse per esempio risultare pari all’1% il nostro tasso creditore sarebbe proprio dell1%).

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>