Prelievo choc dai risparmi degli italiani è possibile?

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Il prelievo choc dai conti correnti delle banche di Cipro ha fatto scattare le preoccupazioni di decine di milioni di risparmiatori europei, in particolare di coloro che hanno depositato i propri risparmi nelle banche di paesi della periferia europea

Il prelievo choc dai conti correnti delle banche di Cipro ha fatto scattare le preoccupazioni di decine di milioni di risparmiatori europei, in particolare di coloro che hanno depositato i propri risparmi nelle banche di paesi della periferia europea. Cipro, piccola isola appartenente all’Ue-17, è stata messa in salvo da Europa e Fmi con un piano di aiuti da 10 miliardi di euro, ma in cambio è stata chiesta la tassazione forzata dei conti correnti. Secondo The Wall Street Journal, il prelievo dai conti avverrà per tre diversi scaglioni.

Sui depositi fino a 100mila euro la patrimoniale dovrebbe essere del 3%, del 10% tra i 100mila e i 500mila euro e del 15% per i depositi superiori ai 500mila euro. Un vero e proprio salasso per i correntisti che detengono il proprio denaro nelle banche cipriote (la metà è di risparmiatori stranieri, soprattutto russi). Tuttavia, non sarebbe una mossa unidirezionale come avvenne in Italia nel 1992, quando il governo Amato istituì una patrimoniale dello 0,6%.

CIPRO: SALVATAGGIO CHOC CON PRELIEVO SUI DEPOSITI

Nel caso di Cipro, i correntisti otterrebbero in cambio azioni delle banche in cui detengono il denaro. Il salvataggio choc di Cipro rischia di creare un precedente e di creare il panico tra i correntisti di altri paesi europei. Secondo Giuseppe Vegas, numero uno della Consob, una misura del genere non dovrebbe verificarsi anche per l’Italia.

COSA SUCCEDE AI NOSTRI RISPARMI SE LA BANCA FALLISCE?

Tuttavia, in Italia ci fu evento simile poco più di vent’anni fa. La patrimoniale fu applicata dal governo Amato l’11 luglio 1992 con un decreto retroattivo dal 9 luglio per un ammontare pari allo 0,6%. Da un giorno all’altro furono messe le mani sui risparmi degli italiani, a causa di una drammatica situazione delle finanze pubbliche. Il rischio che un evento simile possa verificarsi anche oggi non può essere escluso del tutto, considerando che l’Italia soffre di gravi problemi di indebitamento pubblico.

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