Motivi del successo delle carte Postepay

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Le carte prepagate Postepay, lanciate da Poste Italiane nel 2003, continuano a riscuotere un grande successo tra il pubblico dei risparmiatori retail

Le carte prepagate Postepay, lanciate da Poste Italiane nel 2003, continuano a riscuotere un grande successo tra il pubblico dei risparmiatori retail. I numeri sono davvero incoraggianti e permettono a Poste Italiane di cavalcare un trend che sembra poter ancora avere margini di crescita notevoli. Attualmente ci sono ben 9 milioni di carte Postepay sui 14 milioni in circolazione, che corrispondono al 50% delle carte prepagate attive in tutta l’Unione europea. Postepay ha una quota del 65% circa del mercato italiano e del 35% a livello europeo.

Numeri davvero impressionanti, se si considera anche una crescita del 17% rispetto all’anno precedente. Quali sono i motivi del successo delle carte Postepay? Innanzitutto, un punto di forza importante di queste carte prepagate è l’accessibilità per la ricarica. Poi bisogna considerare la rete di distribuzione, che può contare su ben 14mila uffici postali disclocati su tutto il territorio italiano, oltre ad altre reti che facilitano l’accesso al servizio.

Infatti, le ricariche delle carte Postepay sono possibili anche attraverso i punti vendita Sisal (ce ne sono ben 38mila), i tabaccai abilitati (12mila) e anche mediante l’home banking di alcuni istituti di credito italiani. Ai consumatori le carte prepagate targate Postepay piacciono molto, come dimostrato da recenti ricerche di mercato. Secondo Poste Italiane, la geente considera queste carte come un “borsellino sicuro e facile da ricaricare per la cifra desiderata”.

Le carte Postepay sono oggi accettate da quasi tutti i siti di e-commerce per i pagamenti online e stanno diventando sempre più uno strumento di pagamento principe per gli acquisti via web. Nel 2011 c’è stato un aumento delle vendite di Postepay di 1,4 milioni di carte rispetto al 2010. Entro il 2017 l’Italia potrebbe diventare il secondo mercato europeo delle prepagate, restando dietro solo al Regno Unito ma superando Russia e Germania.

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