Conviene acquistare una casa entro fine 2012?

di Redazione Commenta

Molti risparmiatori si chiedono se conviene accendere un mutuo oggi per acquistare una casa oppure se è meglio continuare a restare in affitto sia oggi che domani

La crisi del settore immobiliare in Italia è sotto gli occhi di tutti e i dati sono impietosi a confermare questo trend. Il crollo delle compravendite immobiliari nel primo semestre dell’anno, che ha visto praticamente dimezzare il numero delle transazioni rispetto all’anno precedente, può essere solo un assaggio in previsione di un probabile forte calo dei prezzi delle case. In effetti, finora il calo delle quotazioni non è stato particolarmente rilevante, se si considera la recessione in corso in Italia.

Molti risparmiatori si chiedono se conviene accendere un mutuo oggi per acquistare una casa oppure se è meglio continuare a restare in affitto sia oggi che domani. Solitamente ogni anno è una decisione che interessa potenzialmente a un bacino di quasi 500mila italiani, ma in tempi di crisi la quota si è praticamente dimezzata. Oggi bisogna fare i conti con mutui piuttosto cari a causa di spread bancari elevati e con un mercato immobiliare di certo non in grande salute.

Secondo gli esperti del settore, in Italia i prezzi delle case potrebbero scendere ancora molto nei prossimi 12-24 mesi. A questo punto, chi fosse interessato a comprare una casa può iniziare a testare il terreno affidandosi alla consulenza di un agente immobiliare esperto della zona in cui si trova l’immobile. Meglio verificare se ci sono buone possibilità di ulteriori ribassi dei prezzi nei prossimi mesi.

Se non sono previsti clamorosi crolli, si può pensare di accendere un mutuo. In questo caso bisogna decidere se accenderlo a tasso fisso o variabile. La distanza al momento è molto alta, tra il 2,5% e il 3% a favore del variabile. Tuttavia, oggi i tassi Euribor sono schiacciati intorno allo zero e in futuro non possono che risalire (probabilmente solo tra 2-3 anni). Propendere per il variabile oggi richiede un’attenta analisi dei propri flussi monetari mensili, in modo tale da essere pronti a sopportare in futuro un eventuale aumento del tasso variabile anche di 200-250 punti base senza andare ad intaccare il proprio stile di vita.

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