Quanto pesano i costi bancari sugli investimenti delle famiglie?

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I costi bancari non lasciano tregua al piccolo risparmiatore, che tra commissioni di acquisto e vendita, dossier titoli e tasse devono rinunciare il più delle volte a quasi la metà del guadagno totalizzato

I costi bancari non lasciano tregua al piccolo risparmiatore, che tra commissioni di acquisto e vendita, dossier titoli e tasse devono rinunciare il più delle volte a quasi la metà del guadagno totalizzato. Se il risparmiatore è di piccola taglia e ha investimenti in strumenti a basso rischio, c’è anche la possibilità di finire in rosso nonostante sia stata effettuata un’operazione positiva. L’impatto dei costi è maggiore sui Btp (42%), posi seguono azioni (41%) e Bot (25%).

Secondo un’indagine condotta dall’Università Bocconi di Milano e da CorrierEconomia, svolta sui costi delle sei principali banche italiane (Intesa SanPaolo, Unicredit, Mps, Bpm, Bnl, Ubi Banca) per tre ipotesi di portfolio finanziario (10mila euro in Bot, 10mila euro in Btp e 25mila euro in azioni), l’incidenza delle spese bancarie è molto elevata soprattutto per i piccoli risparmiatori retail che investono poche decine di migliaia di euro.

Ad esempio, se si investono 10mila euro in Bot annuali in asta con rendimento lordo del 2%, il risparmiatore dovrà sottrare dal profitto di 200 euro ben 51 euro di spese (un quarto del totale). Se si acquistano a mercato 10mila euro di Btp con rendimento lordo del 3%, sul profitto di 300 euro bisognerà sottrarre 154 euro. Infine, se si possiede un portfolio di azioni da 25mila euro con rendimento ipotetico del 4,5%, e movimentate solo una volta, il costo sarà pari a 464 euro sul guadagno di 1.125 euro.

Tra tenuta del dossier titoli, commissioni di compravendita e altre spese, gran parte dei guadagni resta nelle casse delle banche. L’erosione del profitto può raggiungere anche il 107% nel caso di Unicredit, mentre per un deposito titoli si può pagare fino a 125 euro all’anno con Bpm (il più conveniente è quello di Mps, 46 euro). Come risparmiare? L’unica alternativa è internet. Acquistando i titoli online i costi scendono anche della metà rispetto ai costi di sportello: ad esempio, in banca “fisica” Mps chiede l’1,25% per la compravendita di Btp, ma online solo lo 0,2%.

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